Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Un drammaturgo muore e lascia scritto nelle sue ultime volontà che un gruppo di attori con cui ha lavorato in passato venga convocato nella sua villa per assistere alla registrazione della sua versione moderna della tragedia di Orfeo ed Euridice. Gli attori accorrono e, durante la visione, si ritrovano sullo schermo.
È abbastanza comprensibile che a 90 anni il dilemma dell’immortalità tocchi nel profondo; ecco quindi perché non sorprende che un’opera così intensa e al contempo agrodolce come questa provenga dal novantenne Alain Resnais, autore che non ha mai nascosto il suo amore per il teatro e più in generale per le metafore. Ecco quindi che il mito di Orfeo ed Euridice assume una valenza moderna e al contempo, in sostanza, eterna in questo Vous n’avez encore rien vu che il regista ha anche scritto – sotto lo pseudonimo usuale di Alex Reval – insieme a Laurent Herbiet, ormai suo collaboratore di fiducia. La piacevole sorpresa nella sorpresa (di trovare un grande cineasta ancora attivo e con le idee così chiare a una simile età) è costituita dal cast che va effettivamente in gran parte a pescare, come nella trama della pellicola, fra gli interpreti con cui il regista ha già lavorato in passato, tutti impegnati in ruoli autoreferenziali: Sabine Anzema, Pierre Arditi, Michel Piccoli, Mathieu Almaric, Hippolyte Girardot, Anne Consigny e Jean-Noel Brouté sono i nomi principali. Messa in scena spartana, ma non espressamente teatrale, ritmo probabilmente (date le circostanze, era inevitabile) un po’ vacillante, ma il valore concettuale dell’opera supera senz’altro quello espressamente formale, naturalmente tutt’altro che in difetto. Resnais non smetterà di stupire il pubblico licenziando il suo ultimo lungometraggio, Aimer, boire et chanter, due anni più tardi. 6/10.
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