Regia di Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi vedi scheda film
Un film delicato, eppur non per questo semplice né superficiale. E' un film sull'amore, su come questo sentimento, quando è totalizzante, accompagni una persona per tutta la vita e si trasmetta in quello che fa.
Anzi, quello che fa diventa l'espressione del suo amore: il suono del violino, che accompagna il protagonista per tutta la sua vita, è il suo canto d'amore; così, quando il violino viene rotto, la vita stessa non ha più senso: hanno senso solo i ricordi, che diventano la narrazione del film, ma non è più possibile il futuro.
Ma è anche un film che racconta la cattiveria nei confronti di chi, incolpelvolmente, non è amato: la moglie, che fedelmente segue ed ama per tutta la sua vita, subisce una freddezza e una aggressività che non merita; così non è un caso che, nel corso di un litigio, sia lei a rompere il violino.
L'intensità dei sentimenti e delle situazioni è mitigata da una specie di tocco magico nei toni sommessi, nei colori tenui, nella capacità di inserire d'un tratto momenti divertenti (le scene col figlio in particolare), a smorzare lo svolgersi degli eventi, che si comprende porteranno all'unico finale possibile e desiderato, la morte.
Un film che commuove, resta nell'anima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta