Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Mah, forse sono io che mi aspettavo troppo.
I protagonisti sono due anziani, poi a lei viene un’ostia e lui deve accudirla. La sua malattia non ha speranze e degenera, fino a che lui alla fine fa un gesto di grande amore. Per spiegare quel gesto e farlo ritenere tale il regista ci mette due ore. Due ore troppo lunghe e molto pesanti, in cui nulla della condizione della signora malata ci viene risparmiato. L’empatia da parte mia è stata nulla ed è stata una visione faticosa. Il film non è brutto, sarebbe assurdo dire il contrario, ma sapendo che aveva vinto sia a Cannes che l’Oscar come migliore film straniero, mi aspettavo decisamente di più, dato che per me è un film da 6/7. A Cannes gli avrei preferito, e non di poco, Moonrise Kingdom di Wes Anderson, che è un grande film; oppure Un sapore di ruggine e ossa, altro grandissimo film, o anche Il sospetto, con Mikkelsen, che mi è piaciuto molto di più. Per l’Oscar non so, non ho visto gli altri nominati.
Il film, cosa strana, partecipò anche come migliore film, sempre all’Oscar, oltre a nomination per regia, attrice e sceneggiatura.
Ebbe anche degli incassi buoni, per un classico film d’essai.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta