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Amour

Regia di Michael Haneke vedi scheda film

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La recensione su Amour

di myHusky
9 stelle

Odio i numerini (o stelline, a seconda della situazione) che usiamo per valutare un qualsiasi lavoro di pregio artistico. Ammetto che possano essere utili come quadro generale, ma a volte non danno giustizia effettiva a ciò che viene recensito. Vorrei che ci si soffermasse di più sulle parole, ma so che per la maggior parte dei casi non è così e allora, non posso far altro che adattarmi. Amour è da "5 stelle" ma non perché lo si debba considerare un capolavoro assoluto del suo genere, ma perché, dopo averlo visto l'ho ritenuto di gran lunga superiore a molte cose che ho visto, al cinema, di questi ultimi tempi. Il mio parere, in parte l'ho già espresso, e non vorrei dilungarmi particolarmente, però è giusto spendere qualche parola. L'ultimo film di Haneke è un'opera di vita e di dolore, d'amore e di sofferenza. Il crudele dramma dell'uomo si snoda in una pellicola di due ore, con un ritmo lento e preciso. La videocamera fissa, spesso al di fuori delle stanze in cui si trovano i personaggi, dipinge perfettamente questo senso di freddezza e di immobilità; immobilità dell'uomo di fronte alle sue pene. Non c'è nessuna speranza per Anne (interpretata da una sublime Emanuelle Riva) che viene, di giorno in giorno, consumata dalla sua terribile malattia. In questo degrado che lacera il corpo e l'anima, l'amore pare essere l'unico sentimento (pur sempre accompagnato dalla disperazione e dall'abbandono) capace di far mantenere all'uomo una sua dignità. L'amore di Anne mentre sfoglia l'album delle fotografie e ricorda quanto sia bello vivere a lungo, l'amore del marito Georges che, fino all'ultimo (o quasi), accudirà la moglie nella sua atroce malattia, l'amore della figlia Eve che non si da pace nel vedere la propria madre immobilizzata nel letto. Haneke non mette filtri e non nasconde nulla, racconta la storia così com'è, nel suo "quotidiano", nelle sue pause e nei suoi silenzi. Proprio quei silenzi e quegli sguardi, impressi sullo schermo a lungo, diventano l'emblema, a due facce, della sofferenza e dell'amore.
Non c'è altro da aggiungere o, meglio, non sento il bisogno di aggiungere altro, anche se sono convinto che di questo film se ne potrebbe parlare veramente per molto. 
Amour è una grande lezione di Cinema e Haneke è uno dei più grandi "insegnanti" che, al giorno d'oggi, vale la pena di ricordare.

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