Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Eastwood mette a nudo il personaggio di J. Edgar Hoover in un'operazione difficilissima che può dirsi pienamente riuscita.
Eastwood mette a nudo il personaggio di Edgar e ne analizza tutti i lati della personalità: la bontà e la cattiveria, la pignoleria e l'insicurezza, l'amore viscerale per la madre, per il proprio paese e per il suo fido collaboratore fino alla paranoia anticomunista. Il tutto viene raccontato attraverso le parole del protagonista, tantoché il regista si limita ad essere un mero esecutore dei suoi racconti e non si esprime pro o contro il personaggio, ma lascia che sia lo spettatore a farlo. Attraverso Edgar, Clint cerca anche di analizzare cinquant'anni di storia americana e tutti i cambiamenti del modo di vivere e di pensare che attraversarono questo periodo. Un'operazione nel complesso difficilissima, ma che può dirsi riuscita, perché la psicologia del protagonista riesce ad essere ben compresa dallo spettatore ed in questo non va sottovalutato l'apporto di Di Caprio, che ci mette l'anima e in un secondo riesce a conquistare il pubblico.
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