Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
La convinzione assodata è che Clint faccia cinema "classico". Io non lo so, questo non sono in grado di affermarlo, ma so che se mi distraggo dalla trama, dagli eventi raccontati dalla pellicola mi accorgo del meraviglioso e silenzioso respiro della sua cinepresa, in perpetuo movimento. Clint ha i polmoni da Cinema, e forse questa bulimia filmica degli ultimi anni altro non è che urgenza vitale. Clint respira Cinema e noi ci troviamo, di nuovo, di fronte a un'Opera griffata e a un possibile e meritato Oscar. La storia di "J. Edgar" poteva essere facilmente levitata fino all'eccesso, deviata verso il gossip morboso, verso un "sopra le righe" in cui altri registi anche famosi avrebbero sguazzato e affondato il becco. Ebbene, al contrario, C.E. riesce a mantenersi sobrio in distilleria, si attiene ai fatti comprovati, non condanna né assolve comportamenti morali e sessuali, e si permette uno sguardo umano al rovescio della medaglia di un "superuomo" che comunque sia ha vissuto da protagonista (spesso nell'ombra) cinquant'anni di storia sociopolitica degli USA, mica le noccioline di Carter!
Chapeau di fronte alla prova di Di Caprio, da me un tempo odiato, e pure lui in odore di statuetta.
Inutile infine fare una classifica dei film del regista, soprattutto di quelli in età matura; questo "J.Edgar" è un'altro capolavoro, c'è poco da aggiungere, se non: meno male che Clint c'è! (E non qualcun'altro...)
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