Regia di Karl Freund vedi scheda film
Dopo DRACULA e FRANKESTEIN, la Universal realizza un'altro caposaldo del cinema horror dei tempi andati. Per LA MUMMIA, si pensa bene di affidare la parte da protagonista alla nuova icona del genere Boris Karloff, reduce dal FRANKESTEIN di James Whale, mentre per la sceneggiatura non mancano riferimenti al DRACULA di Tod Browning, tanto da inserire nei titoli di testa Il Lago dei Cigni di Cajkovskij. Regia curata dall'esordiente tedesco Karl Freund, all'epoca apprezzatissimo direttore della fotografia. Ma nonostante il memorabile incipit, con la resurrezione della mummia con tanto di ricovero in manicomio dell'archeologo presente, la preziosa fotografia dai toni espressionisti e il tenebroso Boris Karloff, LA MUMMIA risulta una pellicola, come i suoi predecessori, invecchiata non troppo bene. Eccessi melodrammatici si mischiano a scenette con sbaciucchiamenti veramente irritanti, vanificando in buona parte la bella atmosfera di inizio film. Anche sul fronte recitativo, tranne Boris Karloff naturalmente, le cose non vanno granché bene. In particolare Zita Johann, ve la raccomando. Complessivamente un lavoro che merita una visione almeno per il suo valore pionieristico, ma anche quello di aver ispirato la versione Hammer, a mio modo di vedere più riuscita, diretta da Terence Fisher nel 1959.
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