Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
L'ondata degli ex-ragazzi che rivoluzionarono Hollywood è stata intensa,e forse,purtroppo,irripetibile:i vari Lucas,Scorsese,Spielberg,Milius,Allen,e tanti altri,hanno cambiato il modo di concepire certo cinema d'autore,mischiando abilmente spettacolarità,citazione (anche auto) e argomenti potenti,ed è un peccato che questi "golden boys" siano giunti alla piena maturità,diradando,spesso,la loro presenza nei listini delle majors,limitandosi,spesso,a produrre pellicole di altri autori in cui credono.Francis Ford Coppola,poi,che di tale generazione è stato il cineasta che ha presentato certi picchi e certi difetti,forse più di altri,è quello che negli ultimi vent'anni ha fornito meno opere personali:cinque film veri e propri,compreso questo,e quasi nessuno,tranne "L'uomo della pioggia",con un successo commerciale di buon livello."Twixt",addirittura,non ha trovato distribuzione qua da noi,sebbene il nome dell'autore sia sempre garanzia di buon cinema:per Coppola è stato un pò un ritorno alle origini,visto che "Terrore alla tredicesima ora" è stato uno dei primi suoi lavori,che l'ha portato ad emergere,e se quello era un thriller piuttosto violento per l'epoca (metà anni Sessanta),questo è un horror con rimandi a Stephen King,piuttosto soft,che costeggia anche il genere neoromantico-giovanilista che in "Twilight" ha trovato la maggior affermazione commerciale,e nella spiegazione del mistero c'è un accenno abbastanza marcato al nostrano "Non si sevizia un paperino" di Fulci.Affidando il racconto a uno scrittore di romanzi dell'orrore che ha l'aria perplessa di un Val Kilmer lasciatosi andare fisicamente,che incontra Edgar Allan Poe quale Virgilio alla scoperta dei misteri di un paesino in cui un orologgio rintocca quattro volte la mezzanotte,e un poliziotto,interpretato da Bruce Dern (un attore che per troppo tempo ci siamo persi),che a tratti sembra un ratto gigante.Il regista di "Dracula di Bram Stoker" confeziona con la cura di un artigiano di alta categoria,un B-Movie ben rivestito,da una fotografia molto bella,a musiche accuratamente d'atmosfera,più riuscito nella prima parte che nella seconda,quando la storia tira le somme,fino a un finale beffardo.Quel che fa spiccare "Twixt" è una sorta di autoanalisi in celluloide,che,considerato il collegamento alla tragedia veramente accaduta al primogenito di Francis Ford Coppola,e con il senno di poi fa notare di quanti padri assenti o impotenti sia ricca la sua filmografia,non può non toccare lo spettatore.
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