Regia di Andrea Bianchi vedi scheda film
Le notti del terrore. O, se preferite, Zombi Horror. Oppure Burial Ground. Già questo proliferare di titoli accenderebbe l'entusiasmo di ogni appassionato di serie C. Andrea Bianchi, nel 1981, si aggrega al filone dello zombie movie all'italiana con un budget da fruttarolo di periferia e sfodera il film più apprezzato della sua filmografia, se escludiamo i porno sotto pseudonimo Andrew White (che fantasia...). A chi ci si accosta con lo spirito giusto, questo sgangherato prodotto di terza serie suscita una certa simpatia, soprattutto per le situazioni vissute dai protagonisti. Purtroppo, difetti strutturali in ogni settore rendono "Le notti del terrore" un film orribile. Il trucco e gli effetti speciali sono anche passabili dato il misero bilancio, ma la sceneggiatura, oltre a essere estremamente classica, va avanti fiaccamente, con al suo interno personaggi insipidi interpretati male. A parte l'immenso Peter Bark, trentenne nei panni di un bambino che diventa un cult già alla prima inquadratura. I ritmi vanno per i fatti loro e uccidono qualunque pretesa di terrore o di tensione. I frati zombie, il bambino erotomane da complesso di Edipo e lo zombie che armeggia coi coltelli sono però piccole perle che solo i film più raffazzonati possono regalare. Anzi, fanno quasi dimenticare l'orripilante copiatura della scena dell'occhio di Olga Karlatos in Zombi 2. Quasi.
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