Regia di Tanya Wexler vedi scheda film
Uno stile tipicamente british, per umorismo ma non solo, si accompagna agevolmente ad un soggetto piacevole, curioso e leggero che non manca comunque anche di scendere sul campo dell’impegno sociale (i poveri sono guardati dall’alto al basso come se fossero tutti dei bifolchi).
Mortimer Granville (Hugh Dancy) è un giovane dottore che si scontra sempre con l’obsoleto sistema di cura che i medici più anziani non vogliono mettere da parte a scapito delle nuove scoperte scentifiche.
Trova un nuovo (ennesimo) impiego presso lo studio del Dottor Dalrymple (Jonathan Pryce) che si occupa di curare l’isteria femminile e qui conoscerà le sue due molto diverse figlie (almeno all’apparenza), Charlotte (Maggie Gyllenhaal) e Emma (Felicity Jones).
Si conquisterà il successo grazie all’aiuto dell’amico fraterno Edmund (Rupert Everett), inventando niente di meno che il vibratore ed intanto dovrà far ordine nel suo cuore.
Commedia piuttosto ispirata, anche se non dotata di una grande continuità, che non manca di apporre al contesto più leggero anche delle disamine sociali che comunque ben si prestano alla storia di base, per cui le donne non soffrono di una presunta malattia mentale, ma hanno solo bisogno di essere considerata sullo stesso piano dell’uomo e poter provare allo stesso modo il piacere.
Certo è che il soggetto chiave è manipolato con cura (l’idea del vibratore chissà dove avrebbe portato in commedie meno accorte), l’umorismo sale e scende (e sul finale il film si accomoda un po’ troppo con, per esempio, un processo poco brillante e condito da riflessioni a, presunto, effetto), mentre il cast è validissimo, su tutti offre sempre una sponda assicurata al divertimento la figura di Rupert Everett (che piacere rivederlo), tra battute sessuali (immancabili per fortuna) e il pionierismo tecnologico proprio del suo personaggio (gustose le sue disquisizioni sul telefono e non solo).
Così “Hysteria” risulta essere un film piacevole, diretto con estremo garbo, solo un po’ discontinuo, ma comunque curioso, apprezzabile soprattutto da un pubblico femminile che potrà vedere nel personaggio di Charlotte una vera e propria eroina.
“Stimolante”.
Detta tempi indovinati facendo perno soprattutto su di un cast azzeccato.
Discreta.
Bel personaggio che arricchisce non solo con il suo (irraggiungibile) sorriso, ma anche con la tempra necessaria.
Brava.
Gradevole e abbastanza simpatico.
Discreto.
Sicuramente semplice, ma il suo tocco di femminilità non guasta affatto.
Più che sufficiente.
In pratica è una sorta di terzo elemento che scompagina la situazione ogni volta che appare in scena.
Gagliardo.
Non troppo sollecitato, ma la classe non è acqua.
Discreto.
Arzilla.
Sufficiente.
Gustosamente sopra le righe.
Sufficiente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta