Regia di Tanya Wexler vedi scheda film
Hysteron in greco è l'utero, l'isteria dunque è una malattia di matrice tutta femminile e nell'utero doveva trovarsi l'origine e la soluzione di un problema che, secondo alcuni, affliggeva ben il 50% della popolazione femminile inglese dell'ottocento. In questa cornice si introduce la storia del protagonista, coinventore di un sistema che avrebbe allietato e curato questa piaga ovvero il moderno vibratore. Vedere il suo maestro che gli insegna come massaggiare le zone intime femminili è uno spettacolo di per sè divertente, vista poi la serietà con cui affrontano il loro compito i due dottori, impegnati a provocare dei "parossismi" che altro non sono che orgasmi liberatori che inducono le pazienti a riconoscersi guarite dalle loro "isterie". L'idea è vincente ed il pubblico lo riconoscerà ma è il resto ad avere il sapore di un dejà-vu. E' la classica commediola inglese, intrisa di humor tutto britannico seppur con qualche simpatica caduta di stile (vedi scenetta della cameriera che prova a concupire il giovane dottore), con un finale telefonato ed alcune scene patetiche (l'arringa nel tribunale è del peggior cinema per famiglie) ma il resto funziona e funziona bene. Film godibile e garbato, consigliato per una serata piacevole. Voto: 6,5.
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