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Hugo Cabret

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Hugo Cabret

di Furetto60
8 stelle

Fantasmagorico e caleidoscopico omaggio di Scorsese al cinema e al maestro George Melies

Hugo Cabret è un bambino di dodici anni orfano, che  vive clandestinamente, nella stazione centrale di Parigi,dove lo zio prima di passare a miglior vita  faceva il manutentore degli orologi,spesso costretto, suo malgrado, a giocare a rimpiattino, con il  severo poliziotto di quartiere, che sembra averlo preso di mira.Il padre Jude Law,al quale il ragazzo era legatissimo,è morto in un incendio,mentre  stava lavorando alla creazione di una specie di robot e il piccolo, s'industria in tutti i modi,per  portare a compimento l’opera iniziata dal genitore. Per questa ragione è sempre alla ricerca di chiavi, oggetti, marchingegni, che gli possono servire a far funzionare, quella sorta di automa lasciato a metà. Hugo adora il cinema e i libri, vive di immaginazione e quando incontra Isabelle, trova oltre ad un’amica anche un’anima gemella con il suo stesso interesse. Sarà lei a fargli conoscere una dei più grandi registi mai esistiti, un pioniere del cinema, insieme ai fratelli Lumière ormai ritirato dalle scene,George Méliès, alias Ben Kingsley.

Potendo utilizzare un budget stratosferico,Scorsese  ha avuto  la fantasiosa genialità, di ricostruire gli anni in cui il cinema mosse i primi passi, grazie al vero ideatore dei primi effetti speciali, ovvero George Melies,colui che inventò il "montaggio" 'colorando' a mano i propri fantasiosi capolavori, per poi morire indigente e ingiustamente dimenticato, dopo esser stato per anni sulla cresta dell'onda.Il regista  ha voluto ricordare, con quest'opera, quel maestro al quale tutti noi 'cinefili' incalliti dobbiamo essere grati, per aver contribuito a rendere il cinema  quello che è diventato, la settima arte. 

Il film è una festa per gli occhi, è un meraviglioso viaggio caleidoscopico e poetico,con  scenografie sontuose, un 3D avvolgente e una storia originale, commovente ed ammaliante,si avvale di una regia magistrale,meticolosa e al contempo  visionaria,serbatoio di continue sorprese. Perchè se il cinema è magia,Scorsese ci regala una perla che ci illustra e documenta questa magia.Il Cinema degli esordi, quello di fine dell'800,  di Melies, qui interpretato da uno straordinario ed ingiustamente dimenticato agli Oscar, Ben Kingsley,partendo dai sogni ad occhi aperti di due bimbi, solitari, sognatori, il regista tratteggia una  meravigliosa e fantasmagorica avventura,quanto mai  avvincente, riuscendo a  commuovere e divertire, grazie anche ad una sceneggiatura intensa, accompagnandoci nella Parigi di inizio 900, rimodellata in maniera straordinaria dai nostri connazionali Lo Schiavo & Ferretti, offrendoci un vero e proprio microcosmo,quello di Hugo Cabret e della 'sua' stazione ferroviaria,piena di storie e personaggi,Scorsese omaggia alla grande,da par suo,George Melies, regista di oltre 500 titoli, inventore dell'illusione cinematografica e padre di tutti i nostri sogni, diventati reali grazie alla sua straordinaria fantasia.Delicata e suggestiva la colonna sonora di Howard Shore. 

 

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