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Hugo Cabret

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Hugo Cabret

di steno79
8 stelle

Premetto che è il primo film che vedo al cinema in 3D, per quanto strano possa sembrare: l'effetto stereoscopico è stato per me una piacevole novità e, applicato alla durata di un intero lungometraggio, ha favorito il mio coinvolgimento nella vicenda (in precedenza, avevo assistito a filmati in 3D soprattutto presso parchi-giochi come Gardaland o EuroDisney a Parigi). Non sono la persona più adatta a giudicare la qualità delle immagini secondo questo formato per me inedito, ma poichè il film ha ricevuto le lodi, fra gli altri, anche del James Cameron di Avatar, mi fido della sua eccellenza tecnica. Venendo ad un discorso sui contenuti del film, devo dire che anche sotto questo aspetto sono rimasto piacevolmente sorpreso: è un'opera piuttosto inedita nella filmografia del Maestro, una fiaba cinefila che tesse un elogio incondizionato dell'intraprendenza e dello spirito pionieristico dei primi Maestri della Settima Arte, incarnati nella figura emblematica di Georges Melies che forse è stato il vero creatore del Cinema come lo intendiamo ancora ai giorni nostri. Scorsese è un regista che da sempre ha fatto della cinefilia una ragione per cui vivere, al pari di un Truffaut, e dunque questo omaggio mi sembra particolarmente sentito e sincero: la figura dell'anziano Melies forse non risponde del tutto alla realtà storica, ma, grazie anche alla notevole prestazione di Ben Kingsley, è perfettamente funzionale al discorso del regista e al messaggio del film. Il racconto scorre spedito, senza annoiare, alternando momenti di commozione ad altri buffi e perfino grotteschi (il guardiano di Sacha Baron-Cohen, però, mi sembra uno dei personaggi meno convincenti): la mano del regista riesce a trovare quasi sempre il tocco giusto e a girare un colosso di altissimo costo senza cedere alle convenzioni della retorica hollywoodiana dei film sull'infanzia abbandonata. Tuttavia, non arriverei a gridare al capolavoro perchè il film, pur ottimamente realizzato in ogni suo aspetto, non ha l'urgenza espressiva e il tocco fortemente personale dei veri capolavori di Scorsese, ed è comunque legato ad un tipo di produzione multimilonaria (si parla di 170 milioni di dollari di budget) che è più vicina alla concezione del cinema del vecchio produttore Selznick (di cui l'autore del libro è il nipote) che non a quella del mitico regista di Taxi Driver e Quei bravi ragazzi.
voto 8/10

P.s.: ringrazio sentitamente l'amico BobtheHeat, oltre che per la sua gentilezza, per avermi spronato più volte a recensire film appena usciti nelle sale, e dunque a tornare a vedere i film al cinema.  

Su Asa Butterfield

Già visto nel Bambino col pigiama a righe, recita con sicurezza e padroneggia bene il personaggio

Su

carina ma un pò troppo zuccherosa

Su Sacha Baron Cohen

divertente, ma il suo personaggio mi sembra fin troppo stereotipato

Su Jude Law

appare in una sola scena

Su Ben Kingsley

ottima interpretazione nei panni del mitico regista del muto

Su Helen McCrory

brava come moglie di Georges Melies

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Ultimi commenti

  1. BobtheHeat
    di BobtheHeat

    Grazie per la recensione! Dai , questi sono film da vedere assolutamente in sala. Sono felice di aver contribuito al tuo "ritorno" ! e come spesso accade siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Quanto al 3D , a mio avviso, dopo Avatar e A Christmas Carol, sempre (di gran lunga?) i migliori, arriva proprio Hugo, insieme al Cartoon "Dragon Trainer" Ciao e alla prossima.

  2. hupp2000
    di hupp2000

    Condivido la tua recensione, anche se ho visto il film... al computer! (Non lo faccio mai, ma mi è stato "rifilato" da un amico e non ho resistito). Pertanto, non ho potuto apprezzare le sue qualità tecniche, ma posso confermarti che la storia funziona, il ritmo narrativo è ottimo, non ci si stanca mai, anche se, come giustamente sottolinei, Scorsese ci ha regalato capolavori di maggiore levatura. Ritengo che si sia meritato gli oscar ricevuti (quelli tecnici, appunto), ma la vera novità di questa edizione era effettivamente "The Artist" e non ho potuto che gioire per il suo trionfo. Ottimo il tuo accostamento tra la cinefilia di Martin Scorsese e quella di François Truffaut.

  3. steno79
    di steno79

    Bè però se lo hai visto al computer hai perso molto del suo fascino... io non sono un fanatico del 3d, si sarà capito, ma in questo caso mi ha fatto davvero piacere vederlo al cinema, mentre invece il famosissimo Avatar io ho potuto vederlo solo in tv in versione non tridimensionale... per gli Oscar, rimando al mio commento sulla play di Bobtheheat, comunque sono stato felice anch'io per The Artist

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