Regia di Pappi Corsicato vedi scheda film
Pappi Corsicato o piace o non piace, o affascina o lascia indifferenti. Io mi colloco nel mezzo, non mi dispiace, agli inizi pareva irritante e presuntuoso ma da LA STIRPE DI IANA, tratto dallo sfortunato collettivo I VESUVIANI, questo piccolo Tarantino dalla citazione facile e dalla sapiente leggerezza mi incuriosisce. Per certi versi è un erede del “poverismo” di Sergio Citti senza averne la poesia, ma con lo stesso retrogusto ironico e amaro. Corsicato gioca pericolosamente tra pop e kitsch e ormai si è collocato nel cinema d’autore di genere. Anche IL VOLTO DI UN’ALTRA appartiene a questa schiera. Prende due belli e famosi a rischio antipatia come Laura Chiatti e Alessandro Preziosi e imbastisce una satira lieve sulla TV e i mostri che la abitano, la fagocitano e la espellono. La diva televisiva Bella, il chirurgo star René padrone della clinica di chirurgia estetica Beldì, la madre superiora Iaia Forte, l’idraulico Tru Tru sono tutti personaggi opportunisti, senza scrupoli e amorali. Prendiamo come esempio cardine l’operaio Tru Tru, capo squadra degli impianti climatici e fognari della clinica super lussuosa, rinuncia a scioperare per contestare lo sfruttamento lavorativo in cui lui e i suoi amici canterini versano in nome dei balocchi televisivi e dei soldi facili. E ancora, la famigliola campione che arriva col camper in montagna per seguire la vicenda di Bella finta sfigurata e applaude all’ennesimo spettacolo propinato dai media in uno scenario stile L’ASSO NELLA MANICA (Wilder docet ancora). Il sorrisetto finale di Bella non è per niente rassicurante, neanche il meteorite Tony l’ha fermata, continuerà a tormentare i suoi telespettatori beoti e a(hi)noi la Tv spazzatura. Una montagna di merda ci seppellirà, dice banalmente il regista napoletano che tra b-movie, coreografie autoironiche e libera interpretazione delle commedie anni sessanta (le numerose musiche di Francesco De Masi sono lì a testimoniarlo) non graffia a dovere, con disimpegno fa sorridere e per lui tanto basta. Sia chiaro sempre meglio Pappi che i Bruno o i Brizzi Vanzina.
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