Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Jason Reitman si è ritagliato negli ultimi anni il suo piccolo spazio nel mondo della commedia "indipendente" per cosi dire, o sofisticata forse è il termine migliore. Alcuni suoi film troppo osannati dalla critica, ma è un ragazzo che sa il fatto suo e ha dimostrato di saper girare buoni film. Anche questo titolo che ha come mattatrice incontrastata la nostra Charlize risulta riuscito nella sua, comunque, non eccellenza.
Quello a cui il regista ambisce in questo caso è raccontarci un personaggio problematico, che già intuivamo dall'antitetico titolo. Sulle spalle, o meglio su quei bellissimi occhi e su quelle magnetiche curve, poggia quindi tutta la pellicola, che e' la solita, banale, storia di realizzazione e successiva risoluzione del percorso del personaggio. Una donna tanto bella e attraente quanto malata, stronza, che non accetta la sua condizione, che continua a vivere nel passato, anzi che crede veramente di vivere nel passato e che non sia cambiato nulla rispetto alla sua adolescenza. Questo dimostrato dal fatto che prende quasi subito la sua mini e senza pensare decide di riprendersi e riconquistare la sua vecchia fiamma del liceo, ora sposato e padre di un bambino. Insomma un personaggio fastidioso che Reitman ci spiattella davanti, senza amarlo troppo, anzi rendendolo ridocolo, proprio per riuscire a farci comprendere ancora meglio la sua condizione.
Quindi, attraverso il suo ritorno nella cittadina della sua adolescenza, tra vecchie amicizie e non, genitori ecc...il tutto scandito dalla scrittura di un romanzo su una teenager (estremamente autobiografico) giungiamo finalmente alla tanto attesa sua realizzazione della condizione che (non) vive.
Dramedy che non strappa troppe risate, non era il suo obbiettivo, con un personaggio ben scritto e soprattutto ben interpretato, credibilissima Charlize, brava come poche altre volte, si vede che era proprio il suo personaggio. La regia non eccelle in nulla, fa il suo onesto compitino.
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