Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Mavis era la ragazza più popolare, egocentrica e sciattamente crudele della scuola. Chiunque avrebbe voluto vederla ridotta a una donna frustrata, alcolizzata e patologicamente insicura. Il sogno si concretizza quando la reginetta torna al paesello. Ghost writer di una serie per teenager chiamati “giovani adulti” per appeal editoriale, nei discorsi degli altri è una «stronza psicopatica e puttana», nella sua testa è una star e come tale si acconcia, nella realtà è più sola del cane che si porta in borsa. Ma lei della realtà se ne sbatte, e nutre (a Coca-Cola, rhum ed entrambi) un sogno d’amore tanto tenace quanto infantile: riprendersi il fidanzatino di allora, nonostante sia felicemente accasato con prole. Dalla penna di Diablo Cody, che aveva già colorato l’adolescenza di teneri eccessi e grotteschi entusiasmi, arriva il film della maturità di Jason Reitman: se fossero state insieme al liceo, Juno e Mavis non si sarebbero mai incontrate. Perché Mavis esiste. Davvero. Charlize Theron nei suoi panni malconci o discinti, sempre inadeguati, è la donna che ogni donna ha paura di essere: repellente alla normalità, impermeabile ai piccoli quotidiani successi, inetta alla vita quando deraglia dal film sceneggiato sul diario con l’uniPoska. Al bivio tra la coscienza del fallimento e il perpetuarsi dell’illusione, sceglie ancora la stessa canzone. Anche quando scopre che la compilation della sua giovinezza non suona solo per lei.
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