Regia di Alex Kurtzman vedi scheda film
Esordio alla regia particolare e sentito per Alex Kurtzman; il primo aggettivo è dovuto al fatto che nella sua carriera di produttore e sceneggiatore ha dato vita a prodotti dall’alto contenuto spettacolare (entrambi i ruoli nei due “Star Trek” di J.J. Abrams e “The amazing Spider-man 2”) e quindi molto diversi da questo, il secondo perché nel trattamento di un ampio ventaglio di sentimenti e rapporti nell’ambito affettivo, soprattutto famigliare, mette in campo un gradito scrupolo.
Quando suo padre muore Sam (Chris Pine) torna a casa per il funerale, ritrovando sua madre (Michelle Pfeiffer) dopo anni di distacco.
Ma soprattutto scopre di avere una sorella (Elizabeth Banks) frutto di una relazione parallela di suo padre ed avvicinandola le farà pensare di essere interessato sentimentalmente.
Sam faticherà a fare la cosa giusta, ma la situazione non può che essere chiarita.
Una morte lascia sempre qualcosa a chi rimane in vita, ma in questo caso cambia proprio l’approccio alle cose, proprio un’altra inaspettata strada tutta da scoprire (tanto più per uno come Sam che viene da anni vacui ed il pensiero principale legato ai dollari), d’altronde i legami di sangue sono un qualcosa in grado di andare oltre a mille discorsi e ragionamenti.
Lo script prevede una discreta ramificazione di fatti ed azioni, con una situazione che man mano si fa sempre più complicata da gestire (vuotare il sacco in casi del genere non è facile, ma qui si tende ad andare un po’ oltre) arrivando a culminare negli ultimi venti e rotti minuti che riescono a far battere forte il cuore per la forza dirompente che la rivelazione di Sam porta con se.
Altro punto di forza è senza dubbio legato all’insolito rapporto uomo-donna che domina la scena, che se dal lato di lei pensa all’ovvio (una relazione), dal punto di vista di lui invece ha tutt’altre sfumature.
In questo contesto gli attori principali, ovvero Chris Pine e Elizabeth Banks, non sono straordinari ma hanno una discreta chimica, Michelle Pfeiffer invecchia bene, mentre Olivia Wilde dopo la parte iniziale finisce in sordina.
Un film in un certo senso sorprendente che a parte qualche sbandamento narrativo (ad esempio non si capisce come il ragazzino possa arrivare a casa di Sam da solo) sa come costruirsi la sua strada e sa crescere passo dopo passo.
Certo non sensazionale, ma curato quanto basta per non sfigurare.
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