Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Un western che sancì l'inizio della fine per la classicità del genere,anzi,forse insieme ai film di Leone,il western post-moderno,con la violenza sparata in fronte al pubblico,le pallottole che sfondano i corpi,l'assenza di eroi in un panorama regolato dallo scattar di grilletti e dall'esplodere di colpi.Peckinpah,giunto ad una certa maturità artistica,girò questo grande film in cui i peones sono coloro che vengono guardati con maggior simpatia,e la banda di canaglie capeggiata da un consumato William Holden(qui in una delle sue prove più belle) va a la muerte con filosofica convinzione,tardi ormai,a cercare di salvare la pelle di uno di loro,già martoriato sadicamente dai venduti militari del generale Mapachi.Fotografato straordinariamente,capace di scorci messicani bellissimi,"Il mucchio selvaggio" è un'epopea ribalda che finisce in un bagno di sangue dilatato,rallentato e amplificato(soprattutto se si considera che il film è del 1968) a livelli inediti.I personaggi del cinema di Peckinpah si portano dentro la loro violenta inattitudine ad una vita normale,sono gente senza domani,tratteggiati splendidamente da un grande autore "maledetto",che spesso giocava contro gli studios.Uno dei grandi "matti" del cinema americano,che ha contribuito a farcelo amare.
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