Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
E' decisamente un buon western che fa da trait d'union tra il vecchio filone e quello nuovo e non solo relativamente ai contenuti ma soprattutto alle tecniche registiche. Peckinpah ha mestiere e sa il fatto suo e questo fa sì che la base sia decisamente solida, con protagonisti all'altezza ed una colonna sonora impeccabile. Alcol, fanciulle discinte, machismo imperante e in sottofondo le lotte sociali di Pancho Villa; un contesto in fermento che si presta bene a stemperare i tempi diluiti e contemplativi del western ed all'interno del quale si muove un gruppo di banditi braccati da dei cacciatori di taglie che dovranno vedersela anche con dei rivoluzionari ben poco propensi alla correttezza professionale. Una storia dal taglio tradizionale, dunque, nella quale però il cowboy eroico viene mostrato in fase decadente e con esso i suoi valori ancora solidi e veri ma corrosi ai lati dalla necessità di compromessi legati al contesto sociale. Se a questo si aggiungono due scene assolutamente moderne che aprono e chiudono le danze, con due massacri in piena regola ai limiti dello splatter e sicuramente anticipatori di un certo cinema che dura fino ai giorni nostri allora si ottiene un lavoro assolutamente pregevole che raccorda con intelligenza due epoche, a volte rappresentando una caricatura del vecchio western piuttosto che un ritratto. La bottiglia di whisky è sempre presente, stesso dicasi per le baldracche e le armi; una vista che appesantisce gli occhi ma è necessaria per rendere al meglio i giochi di contrato che hanno reso quest'opera un punto di riferimento del genere. Sicuramente consigliato ai cinefili ed agli amanti del genere.
Magari non esaltante ma sicuramente all'altezza.
Borgnine.
Grande regista, questo film non può che confermarlo.
Bravo e di grande impatto.
Onestamente non mi ha convinto. Bruttarello come un qualsiasi Eli Wallach ma molto meno convincente. Denti bruttissimi, su cui da regista avrei indugiato meno.
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