Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
VOTO 10/10 Capolavoro del genere "western crepuscolare" e di Sam Pechinpah. Aperto e chiuso da due lunghe sequenze di sparatorie, piuttosto cruente ma per nulla compiaciute, è un film che polverizzò molte convenzioni sull'uso della violenza al cinema, accolto in maniera controversa alla sua uscita ma in seguito promosso meritatamente al rango di classico. Peckinpah sostenne che aveva diretto questo film perchè "era molto arrabbiato contro tutta una mitologia hollywoodiana, contro una certa maniera di presentare i fuorilegge e i criminali, contro il romanticismo della violenza. E' un film sulla cattiva coscienza dell'America". Emanuela Martini ne ha parlato come della "Corazzata Potemkin" del cinema contemporaneo, riferendosi al carattere estremamente frammentato e innovativo del montaggio, ma il film è eccezionale anche nella tenuta narrativa (due ore e un quarto senza un attimo di stanchezza) e nella sostanza dei contenuti (inno alla solidarietà e all'amicizia virile, netta presa di posizione ideologica nei confronti dei "desperados" messicani contro i detentori di un potere corrotto e sanguinario). E' un film emozionante, pervaso da un afflato romantico non privo di venature anarchiche, ricco di sequenze splendidamente girate (una per tutte: l'assalto al treno carico di munizioni). Nel cast spicca un invecchiato ma convincente William Holden, commovente quando pronuncia la battuta "Let's go", invitando i suoi uomini a seguirlo nella sua marcia verso la morte, ma restano significative anche le interpretazioni di Ernest Borgnine, Warren Oates e del regista messicano Emilio "Indio" Fernandez. Davvero bellissimo.
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