Regia di Tom Provost vedi scheda film
Pensare che quei venti minuti iniziali completamente senza battute, tutti camera fissa e cambio immagine a rivelare una presenza inquietante, mi stavano incuriosendo, per non dire intrigando. Ahimé i pregi di "The presence" si riducono a quest'unico prologo interessante. Non appena i personaggi iniziano ad esprimersi - tra l'altro tramite un pessimo doppiaggio - il film di Tom Provost precipita immediatamente nell'anonimato tipico della solita storia di fantasmi che nulla aggiunge ad un filone già sin troppo prolifico. Una casa infestata, una coppia che scoppia, lo spirito buono e lo spirito cattivo che si contendono l'anima di una spaesata Mira Sorvino. Materiale risaputo che uccide la tensione mettendo in risalto una povertà di mezzi e d'idee a dir poco sconfortante.
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