Regia di Andrew Jarecki vedi scheda film
Sono gli anni 70 quando David Marks incontra Katie McCarthy. Lui è l’erede riluttante di un patrimonio immobiliare, per buona parte illegale, che include mezza Times Square, lei è la figlia minore di una chiassosa famiglia normale di Long Island. Lui vuole aprire un negozio di alimentari in Vermont, lei vuole studiare medicina a New York. Si conoscono per caso, si sposano per amore, si lasciano in circostanze tuttora inappurate. Gli eventi raccontati da Andrew Jarecki sono realmente accaduti a Robert Durst e Kathleen McCormack. Lei è scomparsa, lui è stato indagato per omicidio. E assolto. La storia vera suggeriva un thriller puro, ma il film sceglie di dragare le acque livide che cullano i segreti del protagonista, avvolgendo i momenti belli nella luce calda da filmato sincero, amatoriale. Il titolo originale restituisce la doppia anima dell’opera. “Tutte cose buone” è l’insegna che campeggia sulla bottega biologica: l’illusione di felicità di un ragazzo irrimediabilmente danneggiato e della ragazza che lo seguì senza conoscerlo. Ryan Gosling presta il volto - truccato da donna durante la latitanza, invecchiato durante il processo - a un personaggio disturbante, capace di ferire a fondo conservando lo sguardo chirurgico dell’aguzzino inconsapevole. Kirsten Dunst si muove tra l’entusiastico candore hippy e la coscienza di un’innocenza rubata. Il film sfuma, amaro e teso, dalle stagioni di un amore alla discesa in un cuore di tenebra. Appassiona e raggela.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta