Regia di Andrew Jarecki vedi scheda film
Dell'amore del titolo neanche l'ombra. Parecchi i segreti e gli scheletri nell'armadio. Diciamolo subito: Andrew Jarecki non è né De Palma, né Polanski, né tantomeno Hitchcock. Se la cava discretamente sotto il profilo della messa in scena e dello sguardo filmico, riprese, luce e inquadrature, ma non ha uno script particolarmente (av)vincente su cui appoggiarsi e i tempi cinematografici sono da regime ordinario. La vicenda è tratta dalla cronaca americana degli ultimi anni e, tanto per cambiare, anche in questo caso la realtà supera la fantasia. Gosling incarna l'escalation di tormento e follia di un rampollo di famiglia (per nulla) bene della high society, in cui il potere sfocia nella violenza e nella prevaricazione, in cui il denaro è motore e metro della vita, al solito. In cui il rapporto padre-madre-figlio diviene - covo di vipere - elemento scatenante di tutti i mali del mondo moderno. Nulla di nuovo. L'attore protagonista, molto gettonato in questo periodo, fa della staticità e della fissità del volto quasi un suo marchio di fabbrica. Non è il massimo dell'espressività però ha un suo stile: procede per omissioni e piccole differenze, quasi un'impercettibile metamorfosi che lo porta da un inizio inquieto ad un finale alterato e decisamente inquietante. Sufficiente. La Dunst decisamente meglio, riesce sempre a creare spessore ai suoi personaggi con una buona versatilità al servizio della storia. A un certo punto scompare letteralmente, unica trovata riuscita di un film piuttosto piatto e monocorde. Sotto il profilo thriller manca del tutto il mordente e si aspetta la fine con annoiata curiosità. La cosa migliore è la sequenza d'assassinio del vecchio compiacente pseudo-complice. Indigesto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta