Regia di Andrew Jarecki vedi scheda film
New York, anni '80: David Marks (Ryan Gosling) è un ragazzotto figlio di un pezzo grosso del settore immobiliare, Sanford Marks (Frank Langella). David non ha alcuna aspirazione a cominciare a gestire gli affari del padre per poi ereditare un intero impero finanziario un giorno; preferisce piuttosto trasferirsi nel Vermont con la neo-mogliettina, la dolce Katie (Kirsten Dunst), ed aprire con lei un negozio di alimenti biologici, l'All Good Things del titolo.
Sanford riesce comunque a riportare il figlio a New York per fargli gestire alcune piccole faccende, mentre il suo matrimonio con Katie comincia a vacillare una volta messa a nudo la vera personalità di David: persa la madre per suicidio (di cui fu testimone) a soli sette anni, David manifesta repentini cambiamenti d'umore e scatti di violenza, oltre ad essere sempre più distaccato e insensibile nei confronti della moglie.
Un giorno Katie scompare. Nonostante David non sia sospettato, decide anche lui di scomparire, ma dietro di sé lascia altri misteri, che gli inquirenti scopriranno nel 2000, alla riapertura del caso sulla sparizione di Katie...
All Good Things, opera di Andrew Jarecki, è una sorta di biopic romanzato su Robert A. Durst, immobiliarista finito spesso sulle cronache proprio per i misteri che circondarono l'improvvisa scomparsa della moglie Kathleen McCormack, mai più ritrovata, e le relative indagini.
E' un dramma nettamente scisso in due parti: la prima parte, puramente romantica e drammatica, vede protagonista un David Marks che tradisce la sua apparenza da bravo ragazzo rivelandosi una persona con salute mentale precaria, capace di rovinare un matrimonio potenzialmente da favola per i suoi comportamenti inspiegabili; nella seconda parte assistiamo a una miscela di thriller e caso giudiziario, con scene di tensione e brevi scampoli di dichiarazioni di un invecchiato Marks in tribunale, mentre nell'ora precedente si sente solo l'audio dell'interrogatorio sovrimpresso alle immagini, che lascia costantemente presagire infausti risvolti nella trama.
All Good Things è tanto bello quanto sfortunato: è infatti uscito nelle sale americane con un anno e mezzo di ritardo per le difficoltà della casa produttrice, la Weinstein Company, che ha ceduto alla Magnolia Pictures i diritti per la distribuzione negli USA ma non quelli per il mercato internazionale. Il film è quindi ancora un po' nascosto, nonostante siano stati in molti a contribuire alla sua buona riuscita, a cominciare da Jarecki con una buona e anomala regia per finire con le ottime prove degli attori: solido e bastardo come sempre Frank Langella, brava e più incisiva del solito Kirsten Dunst, ancora benissimo Ryan Gosling, alle prese con un altro ruolo tutt'altro che semplice, regge con credibilità ogni situazione, che debba essere spensierato, romantico, violento, abulico.
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