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Trust

Regia di David Schwimmer vedi scheda film

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La recensione su Trust

di trebby
10 stelle

Il film narra la vicenda di Annie Cameron (Liana Liberato) ragazzina adolescente di 14 anni violentata da un pedofilo quarantenne conosciuto in una chat. Il film indubbiamente pone l'accento sui pericoli dei social network diventati lo strumento preferito dei pedofili per adescare le proprie vittime senza essere scoperti. Nel film emerge in tutta la sua perversione il metodo di plagio utilizzato dai pedofili per circuire le proprie vittime, un metodo banale e stupido che purtroppo gli adolescenti privi di esperienza faticano a percepire. L'adulto sa che l'adolescente è tremendamente fragile ed insicuro, e per adescarlo lo riempie di complimenti. Il pedofilo potrebbe essere nella cultura borghese, moralista ed ipocrita l'emarginato, colui che vive ai margini della società, in realta spesso è un uomo ricco, bello, sposato con prole, amato e stimato da tutti; l'uomo in giacca e cravatta che la domenica mattina ti stringe la mano in chiesa dopo aver parcheggiato la sua potente e fiammante Mercedes nuova di zecca. Non di certo l'uomo brutto, povero, schivo e solitario che tutti evitano come la peste. Molto spesso le adolescenti subiscono una certa cattiva pubblicità da parte dei media e della pubblica opinione, tuttavia man mano che il film procede emerge sempre di più l'enorme innocenza di Annie, un'innocenza ed una purezza violate da un orco depravato. L'adolescente Annie fa tenerezza in quanto è un innocente che sta subendo la malvagità di un uomo adulto, senza scrupoli etici e morali. Dopo lo stupro la piccola Annie soffre in una maniera indescrivibile, una sofferenza profonda che quasi non riesce ad accettare arrivando a rimuovere la realtà. Anche i genitori della ragazzina soffrono in una maniera lacerante: il padre interpretato da un ottimo Clive Owen scopre di amare profondamente quella figlia troppo spesso trascurata per lavoro, prova un senso di colpa viscerale per non essere stato in grado di proteggere la sua bambina, ed una rabbia incontenibile per il mostro che ha profanato l'innocenza e la purezza del suo bene più grande, un odio spropositato per quell'uomo che ha rovinato la vita di un innocente che non si può difendere. La scena della violenza sessuale mostra tutta l'incapacità di difendersi della ragazzina di fronte ad un uomo molto più grande di lei, l'incapacità e forse la paura di fuggire da un personaggio astuto e subdolo.  la madre interpretata da una meravigliosa Chaterine Keener non riesce ad odiare più di tanto l'orco che ha violentato sua figlia, in quanto sa che se anche il maniaco venisse arrestato ciò non guarirebbe le ferite nell'anima che sua figlia ha subito. Il padre d'altro canto capisce che nel suo lavoro di pubblicitario il corpo della donna viene costantemente mercificato e questa cultura della donna oggetto potrebbe in qualche modo aver danneggiato sua figlia, più in generale la cultura maschilista che usa la donna come un bene di consumo di massa al pari di una lattina di birra. Infine il regista David Schwimmer protagonista tra il 1994 ed il 2004 della sitcom leggera friend, che si cimenta con risultati eccellenti in un intenso dramma, egli stesso ha raccontato di aver scelto per la parte di Annie una ragazzina adolescente e non una diciottenne per aumentare l'impatto visivo del film ad aumentare l'empatia dello spettatore, di aver girato il più tardi possibile la scena dello stupro per mettere a suo agio la giovane protagonista ed infine di aver collaborato attivamente con le associazioni anti stupro. Questo film si merita un bel 10 e lode in pagella.

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