Regia di David Schwimmer vedi scheda film
Un’adolescente non molto intelligente, figlia di genitori della buona borghesia culturalmente sotto-dotati, fa il classico incontro via internet con un tizio che si spaccia per suo coetaneo, poi ammette di avere 20 anni, poi 25, poi si presenta all’atteso appuntamento (è trascorsa più di mezz’ora dall’inizio del film) e scopriamo trattarsi di un trentacinquenne. La piccola imbecille lo segue ugualmente in un motel e si fa più o meno sbattere. Apriti cielo! Ci si mette di mezzo l’FBI, la famiglia cerca goffamente di “stare accanto alla piccina”, l’assistente sociale si fa in quattro per comprendere la sua giovane assistita, quest’ultima si sente incompresa, pensa adolescenzialmente al suo principe azzurro/stupratore, poi capisce di essere stata ingannata, abbraccia il papà pentito per non essere stato adeguato alla situazione, più o meno si pente anche lei e, intanto, il corsaro pederasta prosegue per la sua strada... Considero questo film come un tv-movie di buona fattura, ma non più di un tv-movie. E’ decente nel sapere narrare la vicenda tenendo acceso l’interesse dello spettatore, ci si chiede frequentamente “E adesso cosa accade?” e questo è senza dubbio un pregio. Il tema degli incontri reali dopo una conoscenza virtuale non può non suscitare interesse, come ho sperimentato personalmente e per la prima volta con alcuni amici incontrati in questo sito.A mio parere, tuttavia, internet e la comunicazione on-line stanno viaggiando ad una velocità che non siamo in grado di percepire. Nel 1905, chi poteva capire cosa sarebbe diventata l’automobile nei successivi cento anni? “Trust” rischia di apparire datato tra 5 o 10 anni, non di più. Per giunta, è corredato da dialoghi scontatissimi (quelli della TV, appunto), campus visti mille volte, feste di Halloween, partite di volley, colonna sonora insopportabile... Non se ne può più!
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