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Trust

Regia di David Schwimmer vedi scheda film

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bradipo68

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La recensione su Trust

di bradipo68
8 stelle

E'difficile fare un film su un tema spinoso come quello della pedofilia senza cadere nella retorica abusata del film dossier, buono solo per il dibattito televisivo che lo segue.
Trust è fortunatamente ben lontano da tutto questo: è una storia agghiacciante perchè potrebbe succedere a chiunque, in qualunque città, basta solo un computer,una connessione a internet e una chat.
Già, internet, non luogo in cui ognuno può indossare una maschera, ognuno può essere chi vuole e millantare che cosa vuole.
Ed è facile cadere tra le braccia di un pedofilo che colpisce per il suo essere un perfetto signor qualunque, di modi gentili e paterni oltre che di aspetto rassicurante.
Anche questo al di fuori di qualsiasi stereotipo. Per chi immagina il pedofilo come un vecchio porco bavoso che assale ragazzine ,questo film è ancora più agghiacciante.
Trust è un film che solleva parecchi interrogativi evitando di dare risposte.
Rifugge anche la retorica dell'happy end consolatorio perchè il pedofilo ( come simbolo) è ancora lì fuori.
Anne,la vittima, passa da un amore appassionato per una figura virtuale diventata reale nel modo sbagliato, alla disperazione quando viene messa praticamente alla gogna nella sua scuola.
E in tutto questo finalmente riesce a recuperare il rapporto con un padre forse troppo assente e troppo assorbito dal suo lavoro pubblicitario.
Lui dal canto suo è accecato dalla vendetta e prende coscienza che anche nel suo lavoro c'è una mercificazione di corpi  e suggestioni erotiche per cercare di vendere un prodotto.
Trust narra per sottrazione, evita i particolari più morbosi, pur non rifuggendo da un certo schematismo nel descrivere le dinamiche familiari dopo la disavventura di Annie( famiglia che arriva a un passo dall' implosione) ha una sua originalità nella prospettiva da cui è visto il dramma della pedofilia.
E' inoltre illuminato da un livello recitativo molto alto con una menzione particolare per la giovane,inconsapevole lolita Liana Liberato, veramente brava a far emergere il suo disagio senza sovraccaricare la parte.
Dulcis in fundo un tasto su cui il film batte parecchio:Annie è infatuata dal suo fantomatico amico virtuale pedofilo e non riesce a percepire il male che ha subito.
Anzi sembra che il padre diventi il suo peggior nemico.
E' proprio complicato fare il genitore.

Su David Schwimmer

regia misurata senza eccedere in retorica

Su Clive Owen

ottima prova

Su Catherine Keener

non male

Su Liana Liberato

eccellente

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Ultimi commenti

  1. supadany
    di supadany

    Insomma uno dei rari casi in cui un film che approda direttamente su una paytv vale la pena di essere visto (oltre alla tua opinione mi pare che pure su FilmTv ne avessero parlato piuttosto bene).

  2. bradipo68
    di bradipo68

    almeno qualche volta benedico i soldi spesi per la televisione/multiplex a pagamento...comunque questo film è stato praticamente ignorato in America(addirittura Ebert ha detto che era uno dei film migliori dell'anno,per dire quanto il pubblico segue la critica) con un misero incasso totale di 120mila dollari...

  3. LoLori
    di LoLori

    Bella Bradipo! Mi è piaciuta... -_- Se discutiamo il film...
    Mi è proprio piaciuto, mi ha appassionato e coinvolto...
    L'ho trovato buono anch'io... ottime le interpretazioni, molto convincenti, e la regia è misurata... non eccede in troppe forzature o stereotipi.
    Ma se andiamo ad analizzare il caso... questo - nella fattispecie - non è il tipico caso dell'Orco cattivo che rapisce Pollicino... nooh...
    Anne, la protagonista... la vittima... cede alle malsane avances del suo ammiratore "segreto ai famigliari" di sua spontanea volontà, non tanto perché circuita... ma piuttosto perché va cercando in costui, l'affermazione di un minimo di una già precaria autostima (vedi la pallavolo).
    E non resterà traumatizzata tanto - e solamente - in quanto "abusata" - pressoché consenzientemente - ma resterà ferita, nell'orgoglio e nell'anima, dall'esser stata ingannata, delusa da un raggiro sentimentale in cui, proprio come molte donne "mature", è caduta vittima.
    Dapprima soffrirà il senso di colpa, in quanto non solo sarà privata di quel suo affetto virtuale - a lei sincero e vero - in cui ingenuamente credeva, ma sarà addirittura spinta da coloro in cui crede e ha fiducia - genitori, fratello e migliore amica - a dover tradire quel suo "affetto segreto"... il quale, l'adolescente, in quanto tale, dapprima non riuscirà a vedere come un'aberrazione, un rapporto insano... ritrovandosene invece "sedotta e abbandonata"... (dal film, non son ben riuscito a capire, se il suo "seduttore" si sia allontanato da lei per paura d'esser rintracciato dagli inquirenti o, peggio, perché passa ad un altra "vittima)
    Comunque... solo alla fine, la ragazza, si avvedrà del raggiro e, dal sentirsi traditrice, dal senso di colpa per esser stata costretta a denunziare il suo "amato virtuale"... di colpo, passerà al sentirsi, a riconoscersi come vittima, in quanto tale, di un tradimento, di un raggiro!
    D'ogni modo, trovo onesta - (o è insensata?!) - la scelta di regia - affidata ad un davvero sorprendente David Shwimmer (il pedante "Ross" di "Friends") - nell'aver impiegato per il ruolo della "vittima"... certo non una tenera cerbiattina, un angioletto biondo dal musetto dolce ed innocente... ma una vera e propria "Lolita"... che dell'innocenza di una 14enne, obiettivamente, ha ben poco da mostrare, anzi... tutto da dimostrare: sembra una di quelle modelle russe spinte anzitempo in passerella, una "donna bambina" che... un pedofilo, un vero caso clinico, in teoria, nemmeno dovrebbe prender in considerazione, per quanto appare "fisicamente già adulta"... (ma anche intellettualmente, la sceneggiatura ce la propone come una ragazza posata e matura, specie nel dialogo dell'incontro col suo "seduttore"), a differenza di una delle altre quattro vittime (la foto segnaletica della 12enne che viene mostrata ad Anne era davvero un angioletto biondo, una bambina vera, non una adolescente di 1m .70 con sguardo perforante da maliarda)
    Trovo il finale - a sorpresa - un tantino patetico, una sorta di spot "anti-pedofilia"... mah... certo fa il suo effetto. Spiazzante!
    E di sicuro, per alcuni (genitori) angosciante... (mah... non è colpa del pseudopedofilo se: -"ma perchè "Nostra" figlia si esprime come una pornostar!!!").
    Dicevo del cast - ottimo, convincente, la brava Catrinne Keener, la madre, mentre l'attrice nel ruolo della figlia è una vera rivelazione.
    Alcuni dialoghi invece, non scorrono sempre fluidi - specie quello risolutore tra padre e figlia, pur partendo bene... si impantana in se stesso contraddicendosi - il padre (un ottimo Clive Owen che non sa solo sparare, anzi, per come lo conoscono i più, risulterà quasi comica la scena in cui rinuncia all'acquisto di un arma, per uno come lui, più noto per esser attore d'azione che di dramma famigliare), chiederà scusa, ma senza comprendere i suoi veri errori, continuerà a scontrarsi coi suoi sensi di colpa - e conseguente desiderio di vendetta! che, tra l'altro, sarà la vera causa di rottura non solo tra padre e figlia... ma anche tra moglie e marito!
    Il film ha comunque il suo pressante piglio drammatico, ti incolla allo schermo, ad ogni dialogo, ad ogni scambio di battute, pare proprio che stia per accadere l'irreparabile... che la famiglia possa scoppiare! Invece... continua a sgretolarsi lentamente...
    ma quanto ho scritto??! Volevo solo complimentarmi con lei, te... assentire alla sua... e invece... :)
    Mi piace anche questa... credo ne farò la mia recensione... :D

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