Regia di Frank Capra vedi scheda film
Un senatore muore all’improvviso: l’affarista locale, che manovra sia il governatore dello stato sia l’altro senatore, accetta di farlo sostituire dalla guida scout Jefferson Smith (alias James Stewart) con la convinzione che non disturberà il manovratore e in particolare che non ficcherà il naso in un importante progetto di speculazione; ma le cose andranno in modo diverso. Capra al suo meglio, qui e in La vita è meravigliosa: riesce a farti credere che alla fine i nostri possano vincere, senza però farti dimenticare che il mondo è pieno di stronzi. Un manifesto del New Deal: fiducia inossidabile nei valori della democrazia, difesa della libertà di stampa nel suo ruolo di guardiana del potere politico; oggi l’intento educativo può sembrare un po’ datato (fra le scene assenti nell’edizione italiana ci sono la visita alla statua di Lincoln in Campidoglio e le dettagliate spiegazioni su come si forma un progetto di legge), ma ciò non depone a favore del nostro disincantato mondo contemporaneo. Tutto funziona benissimo anche dal punto di vista narrativo, con tre caratteri che si evolvono in parallelo: il signor nessuno si accorge di essere un uomo di paglia e rifiuta il ruolo che altri gli hanno scritto, la ragazza depone la sua corazza di cinismo, il politicante carogna recupera i propri ideali di gioventù. Trascinante la maratona oratoria dell’ultima mezz’ora, quando il nostro decide di combattere una battaglia che sembrava già persa e la vince contro ogni pronostico.
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