Trama
Ogni anno, come punizione a un tentativo di rivolta della popolazione, il presidente (Donald Sutherland) e il governo di Panem, paese post apocalittico diviso in dodici Distretti e sorto sul territorio del Nord America, sorteggiano un ragazzo e una ragazza da ognuno dei Distretti per partecipare agli Hunger Games, reality che si svolge attraverso una serie di prove fisiche e combattimenti all’ultimo sangue terminanti con il trionfo di un solo vincitore. Tra i concorrenti dell’ultima edizione, dallo stesso Distretto arrivano la 16enne Katniss (Jennifer Lawrence), offertasi volontaria per salvare la vita della sorella minore e istruita a combattere dall'ex vincitore e alcolizzato Haymitch (Woody Harrelson), e il giovane Peeta (Josh Hutcherson), da sempre invaghito della ragazza.
Approfondimento
TESEO IN GONNELLA
Adattamento del primo dei tre libri scritti da Suzanne Collins, Hunger Games è prima di tutto la storia della sedicenne Katniss Everdeen, una sorta di Giovanna d'Arco futurista, impegnata a sopravvivere, con determinazione e volontà, in un futuro apocalittico e ipertecnologico, dannatamente pericoloso e primordiale. Seguendo il suo punto di vista intimo e personale, il film ne mostra la parabola, raccontando come la figlia di un minatore dal futuro precario si trasformi da una mera pedina nelle mani di un gioco televisivo all'ultimo sangue a un'eroina in grado di lottare per proteggere se stessa e la propria famiglia. Sono proprio la sua incredibile forza, nonostante la giovane età, e la purezza dei sentimenti che incarna ad aver convinto i produttori della Lionsgate a trasferire sullo schermo il romanzo, i cui diritti sono stati acquistati nel 2009, prima che diventasse un fenomeno di culto in tutto il mondo (si parla di oltre 26 milioni di copie vendute e di oltre 180 settimane consecutive tra i best seller del New York Times), puntando soprattutto sui pensieri di Katniss per rendere visibile ciò che nella narrazione era riuscito a conquistare e toccare i lettori. In questo modo, alla potenza visiva dei Giochi (quasi olimpici) a cui partecipano i Tributi, ispirati dall'antico mito greco di Teseo (dove si narra come, ogni nove anni, una falange di ragazzi e ragazze venga inviata all'interno di un labirinto mortale per combattere il mostruoso Minotauro) e al fascino dei moderni reality show (con il loro mix di terrore, divertimento e "vita vera") si affianca anche l'esplorazione di temi come il cambiamento di vita, il sacrificio personale, l'amore impossibile e delle conseguenze della deriva della società, soprattutto durante l'avventura di Katniss nell'arena di Panem, in cui in un contesto da fantascienza la protagonista si ritrova alle prese con i dilemmi morali del potere, dell'ingiustizia e dello spirito di autoconservazione proprio mentre scopre l'amore, l'indipendenza e la propria identità. Nonostante sia ambientato nel futuro, Hunger Games esplora inevitabilmente l'universo della guerra moderna, il modo in cui essa viene orchestrata e le sue motivazioni, nonché come essa venga poi combattuta e gli effetti derivanti da un duro gioco di manipolazioni. Questi sono anche i motivi che hanno spinto la Lionsgate ad affidare la regia a Gary Ross, conosciuto soprattutto per la capacità di elaborazione e la fantasia mostrate in Pleasantville (1998) e le emozioni suscitate da Seabiscuit - Un mito senza tempo (2003) e perché ritenuto in grado, con la sua abilità di scrittore/regista, di entrare dentro la storia senza alterarne lo spirito originario: raccontato in maniera soggettiva, Hunger Games non smette mai di seguire Katniss in ogni suo movimento e decisione e ciò ha implicato un notevole impegno in fase di sceneggiatura, per la cui stesura Ross ha collaborato fianco a fianco con la Collins.
UN REALITY SHOW RETROFUTURISTA
Per il regista, l'adattamento cinematografico doveva partire innanzitutto dal contesto in cui Katniss matura, l'universo di Panem. Panem è un mondo futuro distopico, con grossi debiti nei confronti dei classici della fantascienza e con riferimenti letterari che vanno da George Orwell fino a Margaret Atwood, che la Collins ha ricreato partendo dalla prospettiva che può averne una sedicenne di oggi e accennando solamente i motivi che hanno portato l'umanità a distruggere il pianeta (riscaldamento globale, scarsità delle risorse e inutili guerre protratte per anni) e generare uno stato oppressivo, i cui Giochi sono solo un modo per tenere a bada la gente e farla sentire partecipe dei processi di decisione. I Giochi rispecchiano in pieno la tendenza post-moderna del pastiche: riprendendo lo schema dei vecchi combattimenti romani tra i gladiatori mandati a morire nelle arene e nei colossei (non a caso, Katniss a un certo punto viaggia su una specie di carro che, per forma e colore, ricorda le bighe romane, mentre al centro delle arene è posta una gigantesca cornucopia, contenente però armi al posto di frutta o denaro), si rifanno all'universo dei reality show estremi in cui il pubblico si identifica nel proprio beniamino per il bisogno di tifare per qualcuno e sperare, illudendosi, di essere parte del sistema di potere che alberga nel Campidoglio di Panem, a Capitol City.
L'aggettivo più adeguato per descrivere Panem è, infatti, retro-futuristico, tanto che in fase di realizzazione si è tenuto conto dell'esigenza di mischiare scenograficamente elementi che riportano alla mente il Medioevo o l'America dei primi anni del Novecento per poi essere catapultati in un lontano futuro ipertecnologico, in cui la popolazione si divide in due macrocategorie che convivono in due universi alternativi: da un lato tutti coloro che vivono in miseria e lottano per sopravvivere, dall'altro lato coloro che invece governano e si spostano con i loro hovercraft, come il romanzo della Collins richiedeva. Utili sono stati poi i paesaggi della Carolina del Nord, che ben si sono prestati alla rappresentazione degli scenari dei distretti (Katniss proviene dal distretto di Seam, estremamente povero, degradato e senza alcuna individualità) ricreati in una cittadina stile anni Venti, dei Giochi/Tributi a cui fanno da sfondo boschi di latifoglie e conifere e di Capitol City (luogo di potere ma scandaloso e decadente come la corte di Maria Antonietta a Versailles), il cui set è stato ospitato all'interno di una ex fabbrica della Philip Morris.
GEOGRAFIA DI PANEM
La nazione di Panem è nata dalle ceneri di alcuni eventi apocalittici e di una guerra globale che ha distrutto il Nord America. Nel corso del tempo, i 13 distretti che la costituiscono sono passati sotto il dominio di un Campidoglio dispotico che ha annullato gli ultimi residui di democrazia. 74 anni prima che si disputassero i Giochi, Panem ha conosciuto il giorno più nero della sua storia quando i distretti si sono ribellati allo strapotere dei governanti. Ristabilito l'ordine con la forza, il Campidoglio ha cancellato del tutto il tredicesimo distretto e ha istituito i Giochi per dimostrare la propria bontà e intimidire i cittadini con una pericolosa forma di intrattenimento, tesa a manovrare le menti dei giovani a cui si prospetta un'esistenza migliore grazie alla vincita. L'area di Capitol City è situata nella zona precedentemente nota come Montagne Rocciose ed è la sede sia del Governo che del dittatore, il presidente Coriolano Snow. Chi vi vive è contraddistinto da mancanza di stile, indulgenza e da brama di potere, ignorando la sofferenza di coloro che vivono nei quartieri periferici e distretti.
I 12 distretti sono centri industriali nevralgici per gli interessi della capitale. Differenti tra loro, variano per economia e cultura ma sono uniti dal giogo esercitato dalla dittatura. Nessun cittadino dei distretti può aver accesso a Capitol City se non per prender parte ai Giochi, gli Hunger Games. Il distretto 1 produce beni di lusso; il distretto 2 è pieno di miniere di gioielli; il distretto 3 è dedito all'elettronica; il distretto 4 è dedicato alla pesca; il distretto 5 si occupa di scienza e ricerca; il distretto 6 è il centro ottimale per la gestione dei trasporti; il distretto 7 è specializzato nella lavorazione del legname; il distretto 8 è il centro tessile; il distretto 9 rifornisce Panem di grano; il distretto 10 è predisposto all'allevamento del bestiame; il distretto 11 è fondamentalmente agricolo; il distretto 12, infine, è quello delle miniere di carbone.
Agli Hunger Games partecipano 24 Tributi dai 12 ai 18 anni, ovvero un ragazzo e una ragazza da ciascuno dei 12 distretti di Panem estratti casualmente, che sono chiamati a cimentarsi a una serie di combattimenti che perdurano fino a quando non ne rimane in vita uno solo. L'evento viene trasmesso per intero in diretta televisiva e l'intera nazione di Panem è obbligata alla visione. Accanto ai Tributi, vi sono anche i Tributi di professione, volontari che si sono allenati per tutta la loro vita, che hanno straordinarie abilità e che sono convinti che non vi sia maggior gloria che vincere i giochi. Gli accompagnatori, invece, sono coloro che seguono i Tributi durante i giochi e fungono da assistenti, consulenti, avvocati e addetti alle pubbliche relazioni. Per esigenze televisive, i Tributi sono accompagnati anche da un gruppo di stilisti ed esperti del make up che hanno il compito di rendere glamour ogni loro apparizione pubblica.
Note
L’impianto di concetti complessi sulla macchina semovente del blockbuster è un innesto solo parzialmente riuscito, e forse mai rincorso fino in fondo: il compromesso come scelta vitale, il tritacarne mediatico metaforico e letterale, il romanzo di formazione dell’eroina schiva ma determinata stanno al film come il vestito meticolosamente elaborato per Katniss dallo stilista futuristico Lenny Kravitz: brucia girando su se stesso, ma produce fuoco sintetico, scintilla decorativa e sicura. Nonostante l’ottima Jennifer Lawrence, restiamo spettatori di un gioco al massacro che traduce in extremis dinamiche contemporanee. Solo abdicando alla condizione di testimoni saremmo realmente liberi.
Trailer
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Commenti (18) vedi tutti
Nella nazione di Panem (et circenses) una notevole Lawrence lotta per la propria vita in una futuristica arena. Ottima confezione, storia scorrevole ed intrigante, posticcia la profondità di intenti
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliUn film che si guarda bene. Interessante. Voto: discreto
commento di Yusaku87Inqualificabile "mappazzone" di bassa fantascienza: copia duemila cose arrivate prima, e le copia male. Noioso, registicamente mediocre, visivamente nullo.
commento di r.237Ne no le scatole piene dei film girati con la ParkinsonCamera, una "tecnica" di ripresa che neanche un rimbambito riuscirebbe a fare peggio. Vi portate un camcorder nelle montagne russe? Ecco sicuramente fareste riprese migliori
commento di GikoGomezFinalmente in 2 giorni di visione sono riuscito a vederli tutti e 4 così per ognuno dei Capitoli lascio un succo del discorso : 1° Capitolo carino e nulla più.voto.6.
commento di chribio1Distopia dall'enorme successo commerciale. Non originale però con fascino, sarà per la Lawrence, sarà per la critica sociale ma il film funziona. 6,5 DISTOPICO
leggi la recensione completa di luca826Adolescenti che si ammazzano fra loro.... Non molto educativo. Ma a cosa serve mettere il bollino rosso se poi lo vredranno soprattutto i giovani, anche sotto i 14 anni? Il film comunque al di la di tutto è passabile. Avere un bel budget aiuta parecchio.
commento di BradyPoche ed effimere idee fantasy colme di cliché, personaggi ingessati, violenza patinata, pacchiano production design. La durata eccessiva non giustifica un melodrammone così scontato, salvo per ammirare la presenza della seducente protagonista.
commento di Stefano LL'azione non è male. Qualche scelta scontata di troppo. Poco approfonditi i caratteri. Nel complesso una storia interessante a patto che preluda ad un grande seguito.
commento di bebabi34Film a mio avviso scarso,molto scarso. Violenza solo violenza. Poco avvincente. Non mi è piaciuto per niente.
commento di Laura82Film molto bello, con uno schema tutto suo,avvincente, una trama unica nel suo genere, forse un pò forzata e fantasiosa ma proprio per la sua particolarità, per me ben riuscita, lo reputo un ottimo film
commento di PAT93BGSpettacolare inizio della saga. Scenario incredibile e una Jennifer mitica!!!
commento di qwazowskiA me sinceramente questo film è sembrato una grandissima porcheria.
commento di TalassoI ragazzi di Xfactor devono uccidere quelli di Amici e viceversa, solo uno ne rimarrà (purtroppo)…se fosse vero sarebbe geniale.
commento di Tex MurphyOH OH che stronzeta!! direbbe Lino Banfi.
commento di ironsaxMi aspettavo davvero di più da questo film..
commento di polpyFilm mediocre,sopravvalutato.
commento di Blue VelveteBravissima lei, per il resto non mi ha esaltato. Non esistono gli altri concorrenti, per niente sviluppati…che pecca! Anche se passabile, "Battle Royale" un altro pianeta.
commento di GoonieAle