Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
L’idea di fondo non era affatto male, il tentativo di utilizzare un tipo di umorismo diverso dal solito per la commedia italiana rimane infatti un buon punto di partenza, così come lo è poi il cast che dispone gli attori nei posti a loro più congeniali, peccato che poi il tutto non trovi mai una consecutio ragionevole, inciampando in alcune gag studiate proprio male che fanno più volte precipitare la situazione.
Paolo (Fabio De Luigi) e Margherita (Cristiana Capotondi) arrivano alla settimana che anticipa le loro nozze quando una serie di inconvenienti piombano sulla loro strada.
In realtà è proprio Paolo ad essere un combina guai finendo con l’esacerbare i rapporti con i suoi futuri cognati (Antonio Catania e Monica Guerritore), un po’ per causa sua, un po’ per colpa di un’amante dei tempi che furono che non molla (Chiara Francini) e non è che il suo testimone (Alessandro Siani) faccia qualcosa per aiutarlo, anzi.
E più ci si avvicina alla fatidica data, più tutto precipita.
Il film si dirama per gag lungo la settimana che precede il matrimonio dei due protagonisti, tagliando pesantemente i passaggi da una scena all’altra e risultando anche approssimativo in alcuni tempi pratici delle azioni (il massimo avviene all’inizio durante la cena nella quale Paolo prova a gettare il cibo nel water).
Va meglio per la messa in scena che per il tipo di film è più che dignitosa, sarà anche che ormai sono preparato al peggio in questi casi, mentre qualche risata non manca affatto, purtroppo nella ricerca smodata di situazioni improbabili, quando il colpo va a vuoto, e capita non di rado, si finisce con l’essere letteralmente freddati sul posto.
Soprattutto nella seconda parte il meccanismo s’inceppa sempre di più, sarà anche che alla lunga il troppo storpia, questo nonostante il cast si prodighi al massimo, con un Fabio de Luigi imbranato all’ennesima potenza, un Antonio Catania che non si capacita di quanto accade (e come dargli torto), una Capotondi perfetto contraltare al suo uomo di scena e Alessandro Siani che pur non trovando quasi mai la battuta più felice, è proprio il testimone consono per un personaggio come Paolo.
Alla fine rimane una commedia non propriamente riuscita, che funziona solo per estemporanei frangenti ,alla quale un po’ più di naturale verve non sarebbe affatto guastata.
Discontinuo.
Si perde in un bicchier d'acqua.
Ha diverse buone idee comiche, ma poi scade quando non si dovrebbe farlo.
Acerbo.
Simpatico come sempre, fa ridere spesso e volentieri, ma paga lo scotto di una storia che procede troppo a sprazzi.
Comunque non è di certo lui il problema.
Più che discreto.
Buon coltraltare della situazione giullaresca generale.
Adeguata.
Chiamata a recitare la parte della ricca signora, fa ampiamente il suo.
Fa un pò la parte dell'incomodo, cosa che gli riesce bene senza troppa fatica, ma non è che faccia sempre ridere.
Scegliersi meglio i copioni, e anche metterci qualcosa di proprio in più, è necessario, se poi non ce l'ha nelle corde allora il discorso cambia.
Sufficiente.
Divertente, personaggio efficace che gli permette di affrancarsi agevolmente.
Discreto.
Apparizione caratteristica.
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