Regia di Michael Dowse vedi scheda film
È un innocuo e allegro avanzo di listino questa commediola dalle intenzioni nostalgiche. Una notte da leoni ambientata negli anni 80, che vorrebbe correre dal tramonto all’alba, magari pensando alla leggerezza di John Hughes, ma incespicando in ovvietà e moralismi. Storia di amici, di amori e amorazzi, dove la colonna sonora da hit parade è probabilmente l’unica cosa per cui vale la spesa. Matt Franklin (Topher Grace, che firma anche il soggetto) è un giovane di buona famiglia, bamboccione aspirante yuppie: si finge della Goldman Sachs ma lavora in videoteca nonostante sia fresco di laurea di prestigio. Tra rimpianti e indecisioni, quello che gli brucia di più è non aver allungato le mani su Tori (Teresa Palmer), la più bella e bionda del liceo, mentre sua sorella Wendy (Anna Faris) è già promessa sposa infelice. L’occasione per tutti di far pace col passato, e prendere slancio per il futuro, arriva in una serata di frizzi e lazzi, resa più movimentata dall’esuberante amico Berry (Dan Fogler), che ha appena perso il lavoro da venditore di automobili. A lui sono affidate le parti scatenate, pensando a John Belushi. C’è la coca, l’alcol, la gara di breakdance. E una sveltina con la cougar che finisce in comica. Ma ci sono pure i pensierini del tenero Matt, che nessuno ha voglia di ascoltare. Poi sorge il sole e ognuno torna a prendere la sua strada, mentre nelle orecchie resta Life Is Life degli Opus.
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