Regia di Larry Charles vedi scheda film
Il Generale Ammiraglio Aladeen, una specie di Gheddafi al cubo, va in America dove, persa la barba in circostanze complicate, nessuno lo riconosce. Finisce a lavorare in una ONG pacifista ed ecologista. Seguono pasticci assortiti.
Molto meno pretenzioso del pessimo Borat, il film accetta di essere solo quello che è, una sequela di gag e barzellette da stand up comedian, molte obiettivamente divertenti, alcune clamorose (il vocabolario con 100 parole sostituite d'imperio dal nome del leader, incluse "positivo" e "negativo" quindi dal medico può capitare questo dialogo: Vuole prima la notizia Aladeen o la notizia Aladeen?" "Il suo test HIV è risultato Aladeen"...).
Non mancano momenti interessanti, come la riorganizzazione del negozio frikkettone secondo "sani" principi dittatoriali (e ovviamente tutto comincia a funzionare alla grande, al contrario di prima).
Sorprendente la presenza di Ben Kingsley, nella parte del fratello maggiore del protagonista, che trama per prendere il potere.
Non è che sia un trattato di filosofia politica o di comicità.
Ma, entro i suoi limiti, fa ridere. Tanto basta.
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