Regia di Larry Charles vedi scheda film
Aladeen, dittatore del (fittizio) stato africano di Wadiya, viene sostituito dallo zio Tamir con un sosia, allo scopo di aprire il paese agli speculatori petroliferi. Perso per le strade di New York, il capriccioso, violento, misogino e razzista Aladeen scoprirà inaspettatamente l'amore e le democrazia. Più che di "Borat", siamo dalle parti di "Zohan" e "Il Principe cerca moglie", ovviamente declinati alla Sacha Baron Cohen, con abbondantissime dosi di volgarità, sgradevolezza e scorrettezza politica. Il risultato è un filmetto che a sprazzi diverte ma che, in generale, non convince più di tanto e che arranca pesantemente fino al parziale riscatto di un finale estremamente pungente nei confronti della retorica americana sulla democrazia e libertà. Regia elementare ma efficace, cast variegato, con un Sacha Baron Cohen da amare o detestare senza riserve, una irriconoscibile Anna Faris in inedita versione "bruttina" ed una pletora di nomi importanti (Ben Kingsley, John C. Reilly, Megan Fox, Edward Norton) in piccoli ruoli o cameo. Due stelle.
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