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Il dittatore

Regia di Larry Charles vedi scheda film

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La recensione su Il dittatore

di mm40
2 stelle

Dopo Borat e Bruno, ecco Il dittatore, terzo capitolo della saga politicamente scorretta degli antieroi 'attorno al mondo' di Sacha Baron Cohen. Se il precedente lavoro Ali G si rifaceva a un tipo di comicità più spiccatamente televisiva, fatta di sketch e di tormentoni, ecco che piano piano nel corso del sopracitato terzetto di titoli l'opera di Baron Cohen diviene espressamente cinematografica: ne Il dittatore c'è a tutti gli effetti una trama, i personaggi sono scritti con un pizzico in più di cura e la situazioni si sviluppano in maniera tale da intersecarsi fra loro quanto basta per formare - per l'appunto - una trama nel reale senso della parola. Ma cosa c'è di significativo da vedere, nel 2012, in un film di questo stampo, alla luce di ormai quindici anni di fratelli Farrelly e via dicendo? Purtroppo, pressochè nulla: si ride, ma oramai per automatismi. Risatine maschiliste, razziste, antireligiose e in ogni caso sempre 'scorrette', ma altrettanto blande, convenzionali: Il dittatore si può definire in tutta tranquillità una 'commedia stanca' e in quanto tale neppure ferisce in maniera approfondita i suoi bersagli (Gheddafi, Bin Laden, Saddam... tutti morti, peraltro; ma anche, come sempre, certe rozze abitudini a stelle e strisce). Sceneggiatura di Cohen, Alec Berg, David Mandel e Jeff Schaffer; nel cast anche Ben Kingsley, Anna Faris e c'è pure un cameo di Edward Norton nei panni di sè stesso; musiche arabeggianti a cura di Erran Baron Cohen, fratello del protagonista e suo abituale collaboratore. Nulla da eccepire, in definitiva, sulla scarsa durata della pellicola: appena settanta minuti, con coda finale di un'ulteriore decina fra titoli, scene bonus e brani di backstage. 3/10.

Sulla trama

L'Onu invita a un suo congresso Aladeen, il feroce dittatore di uno staterello nordafricano. L'uomo parte in pompa magna ma non si accorge che il suo consigliere sta tramando per farlo uccidere e sostituire con un pastore buzzurro. Aladeen, spodestato, riesce a fuggire e rimane negli Usa, dove trova l'amore e anche un pizzico di civiltà. Ma il suo fine ultimo rimane quello di riprendere il trono.

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