Regia di George Nichols vedi scheda film
Chaplin interpreta Lord Helpus (dunque non è Charlot) un aristocratico gabbato dalla servitù. Co-regia di Sennett e Nichols, piuttosto ben strutturata sul piano narrativo.
“Charlot aristocratico” (o “Cruel, cruel love” nel titolo originale) nasce da una co-regia tra Mack Sennett e George Nichols. La mise, elegantissima, poi i baffi ampi e ben curati, infine la stessa condizione nobiliare del protagonista suggeriscono che non si tratta del famoso Charlot, nonostante il titolo italiano, ma di un altro personaggio, che nei credits è identificato come Lord Helpus o Mr. Dovey.
Dopo qualche passaggio a vuoto, finalmente una storia nuovamente degna di tale nome. Chaplin interpreta un aristocratico conteso tra la moglie e la perfida cameriera che prova a mettere zizzania in famiglia. L’uomo, cacciato di casa, andrà a vivere da solo, ma verrà tradito ulteriormente dalla servitù, che gli fa credere di essersi avvelenato.
Nel film si segnale un interessante intermezzo onirico in cui, in una visione del destino, il protagonista incontra in sogno due diavoli creati con uno stile che si potrebbe definire alla Mèliés.
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