Regia di Dario Argento vedi scheda film
Prima di questo di film su Dracula ne avevano già girati decine. Cosa potevano pretendere di nuovo? Il pensionabile Argento, già a corto di idee nuove al suo sesto film, non è Coppola. Effetti speciali digitali e qualche nudo femminile non sono più una novità e certi vecchi personaggi del fantastico sono passati di moda e dimenticati da un pezzo.
Fino ad oggi di film sul conte Dracula e simili ne hanno girati a decine, forse più di cinquanta film in quasi un secolo se li contiamo tutti, comprese quelle poco viste parodie comiche italiane con Renato Rascel e Paolo Villaggio. Per la maggior parte si tratta di vecchie regie e produzioni americane e inglesi di qualità molto variabile, anche dal mediocre al pessimo, con trame spesso incredibili e ripetitive, talvolta riscattate solo dalla presenza di qualche attore e attrice dall' aspetto giusto per la sua parte. Quello più affermato del più recente film kolossal di Francis Ford Coppola è un personaggio dal doppio aspetto fisico che andava dal bel giovane tenebroso al vecchio decrepito decadente, quest' ultimo definito da alcuni spettatori "molto più simile a una vecchia checca inglese di Tokio che al conte Dracula". Ma oggi cosa potevano aspettarsi di nuovo da un anziano regista italiano di horror e thriller già a corto di idee nuove al suo sesto film? Figurarsi al ventesimo e per la cronaca provò a cambiare genere dopo il terzo film del genere giallo-thriller all' italiana, ormai inflazionato da troppi imitatori, girando un dramma storico con Celentano, che fu il suo primo grosso fiasco, per poi continuare a girare horror e thriller sempre più banali e mediocri. Dario Argento non è sicuramente Coppola, tanto meno come capitali milionari in dollari a disposizione per produrre dei film horror decenti anche per i parametri di un grosso pubblico ormai annoiato anche dagli effetti speciali sempre più realistici e dubito che questo film, che come qualità artistica e tecnica mi ricorda quella della datata serie televisiva fantasy "Fantaghirò" di Lamberto Bava, sia costato ben sette milioni di euro.
Qualche effetto speciale digitale tridimensionale e qualche breve scena di nudità femminili oggi non spaventano e non scandalizzano più nessuno, la storia è sempre più o meno la stessa e certi vecchi personaggi del fantastico come il conte Dracula sono passati di moda da un pezzo in qualsiasi versione classica o moderna, fedele o meno al romanzo di fine ottocento di Bram Stoker. Per un qualsiasi regista capace o meno, trovare degli spunti nuovi in un tema stravisto come il vampirismo equivale a cercare di cavar sangue da una rapa. Ma poi quale regista italiano ha mai girato un film horror che non sia nient' altro che una brutta copia di un film americano di successo? Se si escludono i primi film del fu Mario Bava, girati anch' essi per ragioni commerciali sulla scia del breve successo dei primi horror inglesi, quasi nessun regista italiano hai mai diretto qualcosa di originale e non venitemi a parlare di registi di film da bancarella dell' usato a poco prezzo come Fulci, Margheriti e compagnia brutta, registi di scarsa fantasia e talento che hanno scopiazzato a destra e a manca dei film americani e inglesi solo per fare dei soldi facili con poca spesa. Se poi anche i film originali non erano un gran che chissà che schifo le brutte copie.
Sulle capacità recitative della figlia del regista e delle altre meno note giovani attrici del cast, come la bionda tettona italo spagnola Miriam Giovanelli, c’è poco da discutere perché stanno tutte meglio svestite e senza dentoni finti ma come presenza non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle Dracula's girls del film di Coppola, compresa la Bellucci. Con delle giovani attrici come la Giovanelli siamo più dalle parti di uno spot della biancheria intima per maggiorate. La più vestita Marta Gastini starebbe meglio in un melodramma in costume o in una soap-opera televisiva. Secondo certi cinecritici Asia Argento ha recitato meglio in film diretti da lei o da altri registi su dei soggetti completamente diversi da quelli dei film girati dal padre, anche se con quella voce nasale che si ritrova doppiata bene farebbe una figura migliore.Tra i più accaniti denigratori di questo film horror italiano probabilmente c'è anche qualche racchia invidiosa della bellezza, a mio giudizio neanche tanto eccelsa, della figlia del regista. Sarà pure una figlia di papà coatta (e nemmeno l' unica) ma vorrei vedere quelle sue anonime nemiche virtuali recitare al suo posto come vorrei vedere dirigere dei film da questi anonimi cinecritici della tastiera che pretendono ancora dei capolavori da vecchi registi un tempo originali come il pensionabile Dario Argento, oggi più adatto a un suo ritiro definitivo dal mondo del cinema, dato che ha più di ottant' anni d' età.
Più brutti gli effetti speciali splatter digitali, primo fra tutti quello di Dracula trasformato in una assurda mantide religiosa gigante e qualche scena di violenza sanguinaria che non riscatta il resto. Certe scene horror sfiorano il grottesco involontario, come quella del Dottor Van Helsing che brucia viva Lucy diventata vampira. Su Asia Argento che in questa breve scena annusa l' aria (c' era puzza d' aglio?) strabuzza gli occhi e ringhia mostrando i lunghi denti canini è meglio stendere un velo pietoso e lasciarla perdere perchè fa quello che può. Il film è stato girato in location campestri ungheresi e italiane di borghi medioevali piemontesi con degli interni ripresi con una fotografia a colori dalle tinte forti, talmente artificiosa da far sembrare le scenografie finte come quelle di un baraccone da luna-park, un omaggio ai primi film horror a colori. Tra i personaggi principali c’ è anche un sosia di Keneu Reeves impersonato da un attore spagnolo nel suo stesso ruolo dell' ospite di Dracula Jonathan Harker ma ovviamente in un cast di interpreti quasi tutti sconosciuti da noi si notano soltanto il conte vampiro, questa volta vestito con il nero cappotto di Nosferatu che lo rende più simile a un prete e un poco più credibile Van Helsing interpretato dal fu buon caratterista olandese del cinema mondiale degli anni ottanta Rutger Hauer, scomparso di recente. Sarà stata l' età ma anche Hauer in questo film appare piuttosto stanco e di certe sue invenzioni, come quella di usare dei proiettili d' argento per uccidere Dracula, ormai non gli ne frega più niente a nessuno manco se in altri film servivano a uccidere solo i lupi mannari. Sia il mostro succchiasangue che il suo nemico umano, uccidono facilmente molti avversari a mani nude come se fossero Van Damme e Seagal in un filmaccio d' azione americano. Il nobile vampiro sarebbe feroce come un lupo mannaro rabbioso ma anche questa non è una novità, specialmente nel ventesimo film di Argento, che ha già mostrato decine di omicidi efferati commessi da assassini/e dalla forza sovrumana. Ovviamente Dracula non è Profondo Rosso.
Questo a dir poco mediocre Dracula Made in Italy dal ritmo di uno sceneggiato televisivo con scene di violenza del genere gole squarciate e teste mozzate con una mano sola, con il sottofondo di musiche poco originali, a mio avviso non aggiunge niente di nuovo a quanto si è già visto e rivisto e quell' attore tedesco nel ruolo principale, nonostante il suo impegno, mi ha fatto rimpiangere anche quel sedicente Conte Vladislaus Draculia del film “Van Helsing” di Sommers, un kolossal di successo se paragonato a questo film, tipico esempio di fiasco d’ autore annunciato con un tema a dir poco fuori moda da un pezzo, tanto che gli ultimi appassionati di quel personaggio dell' horror classico disposti a vederlo ancora al cinema ormai sono talmente pochi che preferiscono il piccolo schermo di casa, lasciando volentieri perdere un film di un regista che ultimamente ha girato solo dei fiaschi come questo. Malgrado tutto pare che sia stato più visto all' estero, in particolar modo in Spagna. Ma senza fare dei paragoni estremi che non reggono con dei filmoni americani molto più costosi, compreso il poco più recente ma altrettanto poco visto "Dracula Untold" di Gary Shore, c'è più fantasia in certi filmetti nostrani come la più moderna commedia horror d' ambientazione romanesca "Zora la vampira" dei Manetti Bros (in questo film ci stava bene anche Asia Argento) che nel più serio e classico "Dracula 3D" di Argento. Poi se uno ha visto poco o niente sul famoso nobile vampiro, questo film può essere anche guardabile anche se poi lo scambierebbe facilmente per una mediocre copia a basso costo di altri film su Dracula più belli e visti, primo fra tutti quello di Coppola. Nonostante che questo film sia denigrato dalla maggior parte dei pochi che lo hanno visto secondo me Dario Argento ha girato anche di peggio, come quella sottospecie di remake dei suoi primi horror intitolato "La terza madre".
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