Regia di Dario Argento vedi scheda film
Ingiustamente sottovalutato e molto male accolto, Dracula di Argento è invece un buon esempio di rilettura originale di un classico: un altro pegno, dopo Il fantasma dell'Opera e l'episodio Il gatto nero (in Due occhi diabolici), del regista ai suoi miti personali (ma anche universali).
Dario Argento rilegge un mito e lo fa portando sullo schermo una versione personalissima del conte Dracula. Sorretto da una bella sceneggiatura (in buona parte merito dell'esperto saggista Antonio Tentori) e dalle ottime collaborazioni (Geleng in scenografia, Tovoli alla fotografia, Simonetti alle musiche e Stivaletti agli effetti speciali) Argento imposta una pellicola visivamente accattivante e ispirata, per scenografie, costumi e fotografia alle atmosfere tipiche della Hammer.
Pellicola che è insolitamente visionaria e, proprio per questo, molto interessante. In particolare resta impressa la trovata delle svariate sembianze assunte dal malefico conte: di volta in volta associabili a questo o quell'animale, per raggiungere lo zenit con l'aspetto di un insetto (la mantide).
Girato tra Budapest, Torino e Biella (nel castello di Montalto Dora) Dracula 3d ha avuto una distribuzione sofferta a causa delle esagerate aspettative di un pubblico che attende sempre, ad ogni ultimo lavoro di Argento, un ennesimo Profondo rosso. Cosa ovviamente impossibile, pertanto il pubblico (trainato anche da un immotivato pregiudizio) non lesina superficiali e gratuite critiche atte a demolire un film di certa classe, raffinato stile e di notevole struttura artistica.
Certo, obiettivamente va riconosciuto che non mancano esempi di dubbia scelta operata dal maestro: al solito il difetto più rilevante è riconducibile alla decisione (ostinata da parte del regista) di ingaggiare per un ruolo sostanzioso (Lucy) la figlia Asia che, anche in questo caso, dimostra scarsa credibilità in veste d'attrice assumendo atteggiamenti involontariamente ridicoli proprio nei momenti più significativi (vedere le espressioni assunte durante la dissoluzione tra le fiamme).
Rimarchevole invece la comparsa di Rutger Hauer che compensa, pur tardivamente, certa lentezza narrativa dando luogo ad una sarabanda di violentissime azioni contro i vampiri. E anche Thomas Kretschmann -alla seconda collaborazione con Dario dopo La sindrome di Stendhal- ricopre decorosamente e con adeguato stile di comportamento una parte difficilissima per quante volte già trattata cinematograficamente.
Sorvolando sull'effetto 3d, per complicanza di corretta visione dovuta ad opportuno sistema (bluray + televisore idoneo), e su certi effetti di computer grafica (l'incipit in particolare con carrellata aerea sui titoli di testa) Dracula di Dario Argento è un film che si vede e rivede molto volentieri, grazie alla buona regia, a riuscite scene splatter, e al sempre fondamentale aiuto di Simonetti alle musiche. Si rivede volentieri appunto, in contrasto con la polemica che lo ha coinvolto al momento dell'uscita ufficiale. Per gli appassionati del genere horror è da menzionare la simpatica presenza -fulminea e dettata da necessità- di Antonio Tentori, nascosto all'interno di un manicomio, urlante dietro una camera di contenimento (già apparso sullo schermo in un ruolo da protagonista in Come una crisalide e in precedenza killer, con viso mascherato, nel film di Stivaletti I tre volti del terrore).
Ne siamo certi: se fosse stato realizzato da un altro regista questo Dracula avrebbe -certamente- ottenuto una migliore accoglienza...
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