Regia di Dario Argento vedi scheda film
Cosa sia successo all'Argento che fu se lo chiedono in tanti ed anche io fino a poco tempo fa, ma ormai ho rinunciato: il regista di decenni fa purtroppo è scomparso e lo dico con estremo rimpianto. Dracula è l'ennesima prova di tale china diventata ormai irreversibile. Film su Dracula che paradossalmente tiene ai margini per gran parte del tempo quello che dovrebbe essere il suo protagonista. Tale approccio, sempre che sia voluto, si concentra maggiormente nel contesto del villaggio, una comunità vampirizzata dall'asservimento verso il signore, ma in cui non c'è un solo personaggio che emerga dall'anonimato o dalla mediocrità. Dove poi il film crolla è nella seconda parte dove la sceneggiatura, già di per sè scarsa, scivola in maniera inequivocabile nell'involontaria parodia (non solo nella tristissima sequenza della mantide), nell'appiccicare a caso pezzi del Dracula di Coppola e tentando un inutile recupero in extremis del supposto personaggio principale, cioè Dracula stesso. Per farla breve cosa si salva di questo film? Solo la bravura e la professionalità di Stivaletti, per il resto da stendere un velo pietoso.
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