Regia di Dario Argento vedi scheda film
'Dracula 3D' , in fin dei conti, può essere visto come un film autobiografico: anche l'autore, come il Conte, è un non-morto che vaga senza meta ormai da decenni nel panorama del cinema italiano, alla ricerca non dell'amore perduto, ma di una vaga idea di cinema che sembra aver smarrito del tutto.
Di versioni del romanzo di Bram Stoker ne sono state fatte moltissime, alcune delle quali capolavori - 'Nosferatu' di Murnau - grandi film - il cinefilo-visionario di Francis Ford Coppola - o riletture in chiave ironica, come 'Per favore, non mordermi sul collo' di Polanski, per passare a quella classica di John Badham del 1979, ma qui si tocca realmente il fondo: interpreti fuori parte, script e dialoghi che nemmeno da un soggetto come questo riescono ad essere buoni, intermezzi softcore imbarazzanti e un ritmo e una confezione soap-operistica, con ricorsi allo splatter tutti più o meno uguali.
Nei due ruoli principali, se da un lato il conte reso da Thomas Kretschmann pare più un mutante della serie degli X-Men che un vampiro, con la trasformazione in un insetto gigante, apoteosi del nonsense, dall'altro vediamo il van Helsing di colui che ''ha visto cose che noi umani non potremmo immaginarci'' sterminare vampiri con la rapidità con cui nei western i pistoleri fanno fuori i loro avversari; nei ruoli secondari infima la prova di Unax Ugalde (Jonathan Harker), generosa nel mostrare le proprie grazie Miriam Giovannelli (Tanya), insulsa Marta Gastini (Mina) e comica Asia Argento (Lucy), la cui carriera da vampira viene stroncata in un nanosecondo da Rutger Hauer.
Il peggior Argento di sempre.
Voto: 3.
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