Espandi menu
cerca
Dracula 3D

Regia di Dario Argento vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ROTOTOM

ROTOTOM

Iscritto dal 15 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 117
  • Post 22
  • Recensioni 560
  • Playlist 311
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Dracula 3D

di ROTOTOM
4 stelle

Diamo questi 11 euro a Dario Argento. Diamo fiducia ad un autore che è riuscito nell’impresa di divenire leggenda  per poi demolire sadicamente nel tempo, opera dopo opera, la leggenda stessa divenendo fantoccio e simulacro di se stesso. Quando Argento  annunciò la realizzazione del classico di Bram Stoker , lo sgomento fu generalizzato . Ma non era tutto. Si sarebbe girato in treddì.  Erano vent’anni che i fan dell’ex maestro non provavano un reale senso di orrore riguardo le pellicole di Argento. Purtroppo molti dei dubbi che avevano assalito i fan sono stati puntualmente confermati anche se a onor del vero qualcosa di buono –poco- , a differenza delle prove recenti – il trittico Nonhosonno, Il Cartaio, Giallo, sarebbe stato in grado di distruggere la carriera di Leonardo da Vinci, se  possibile – questa volta si può anche trovare.  

Nonostante questi accenni di risvegli, Dracula 3D  è  un film dell’Argento degli ultimi 20 anni tout court che ha nella solita errata scelta degli attori, sempre masochisticamente fuori parte, il suo marchio di fabbrica. Da tradizione (recente) anche la messa in scena che dà sempre  la sensazione di essere un po’ à la buona la prima  Ed è più divertente  elencare le storture e le banalità che seguire la storia che con parecchie libertà riprende quella ormai arcinota del romanzo di Stoker.

Thomas Kretschmann, è forse il conte Dracula meno carismatico della storia del cinema. Il vampiro meno sensuale, il non morto più morto che fa apprezzare le beghe ormonali dei sukaminkia di Twilight. Fresco di barberia di provincia esibisce l’epatico aplomb sbiadito dei peggiori telefilm  tedeschi  con gli ispettori dai denti dello stesso colore della cravatta e lo sguardo da vecchio bracco che ha smarrito la preda per strada.

L’indegno assoluto si raggiunge con la prova di Asia Argento,  impresentabile come vittima innocente, ha lo sguardo della tossica in fila per il metadone. Nel momento in cui viene vampirizzata, la smorfia demoniaca assomiglia a quella contrita causata da una faticosa deiezione. A ciò si aggiunga il solito, imbarazzante auto doppiaggio da prima lezione di recitazione, con le vocali troppo aperte o troppo chiuse, l’intonazione sbagliata sciolta in un accenno di provenienza dalla borgata capitolina.  Però ha due belle tette che esibisce con generosità. E la tetta si sa, ha sempre il suo perché.

Ci mettiamo i temibili lupi che accerchiano la bella Mina nel bosco e mentre ansimano con la lingua a penzoloni in attesa della pappa il doppiaggio regala loro un ringhio tanto orribile quanto assolutamente fuori contesto? Mettiamocelo.

Ultimo ma non ultimo, la prova alimentare con il gas al minimo di Rutger Hauer . E se eroe e mostro sono sempre complementari e la forza dell’uno dipende dal carisma dell’altro, si può immaginare  un Van Helsing capitato per caso sul set a piantar paletti con la partecipazione emotiva di un impiegato delle poste di fronte ad una raccomandata.

Non so se Dracula 3 d sia più pop o più kitsch ,  non mi sento di stroncarlo in toto perché qualcosa di buono , come detto, c’è. Qualcosa che richiama l’eco dei fasti lontani. Lontano dal capolavoro barocco di Coppola il Dracula di Argento è astratto e asciutto come da tempo non si vedeva. L’ambientazione rurale ottocentesca fotografata da Luciano Tovoli – geniale direttore della fotografia di Suspiria (1977) -  regala qualche rimembranza del tempo che fu. Colori surreali , pieni, conferiscono al quadro una consistenza onirica credibile, un liquoroso senso di scollamento dalla realtà che è sfondo pittorico che accoglie i personaggi. Un ritorno tutto sommato gradevole al gotico classico che fece le fortune del nostro cinema degli anni 60.

Gli effetti speciali sono grezzi ma efficaci, il sangue scorre con generosità  e si muore con disinvolta partecipazione come si conviene ad un film dell’orrore. Ma a parte queste cose rimane un film mediocre, affossato da un inutile 3D e già scomparso dalle sale a causa degli incassi indegni. Il cinema di Argento non ha più arabeschi, trappole mentali, labirinti onirici. L’ossessione del particolare e il ritmo latitano, lo sguardo è stanco e la messa in scena è senza ricerca, manca lo stupore del regista di fronte a prodigi fantastici. Poi, Argento si disinteressa totalmente degli attori, della loro evoluzione e personalità. Si adagia sullo stravisto senza alcuna rielaborazione del soggetto più sfruttato, forse , nella storia del cinema fantastico. Il senso di piattume che si respira durante il film è delegato da questa scelta che non estremizza i caratteri rendendoli granitici come nei migliori film di genere ma nemmeno rielaborandoli in modo da fornire chiavi di lettura diverse da quelle già consolidate nell’immaginario collettivo. Dracula 3D a dispetto del nome e della modernità della tecnologia è un film nato vecchio che presenta figurine bidimensionali che fanno ciò che ci si aspetta che facciano. Abbastanza male.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati