Tra un impiegato degradato nel fisico, un immigrato violentemente attaccato per strada e un mago in drammatica crisi di abilità troviamo Karl, un uomo con il volto ricoperto di cenere, simbolo della difficoltà della condizione umana.
Note
Il senso di impotenza è il filo conduttore dell'intera pellicola attraverso il ritratto di un'umanità fissa, come fisse sono le inquadrature che costituiscono l'unità base del discorso filmico. Ogni possibilità di movimento è negata; le sequenze si sviluppano solo nel senso della profondità ma questa dimensione non conferisce movimento alcuno alla rappresentazione. Gli uomini diventano individui spogliati delle loro peculiarità. Gran Premio della Giuria a Cannes 2000.
Uno dei capolavori del terzo millennio. Perfetta sintesi di esistenzialismo, surrealismo ed espressionismo, opera tanto più potente quanto più apparentemente meschina, capace di irridere i presunti confini fra il tragico e il ridicolo, "Canzoni del secondo piano" è uno dei film più autenticamente sperimentali degli ultimi anni. In un'epoca di "riflusso estetico",… leggi tutto
Il lavoro di Kalle (Cars Nordh) è andato letteralmente in fumo, nulla è rimasto della sua attività lasciandolo nello sconforto più totale. Cerca di rimettersi in gareggiata con un lavoro di rappresentante, ma occorerebbe l’idea giusta per spiccate il volo. Ha un figlio (Peter Roth) rinchiuso in una clinica psichiatrica, un poeta che non vuole saperne più… leggi tutto
Roy Andersson è un regista svedese, poco conosciuto ai più, fino a quando nel 2014, fu premiato con il Leone d’Oro al Festival di Venezia, con quella che rimane la sua opera più famosa: Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza. Ma in realtà questo film conclude una trilogia che il regista ha chiamato: sull’essere un essere umano, che…
Quando i (dis)valori del post-moderno sono resi attraverso la natura puramente estetizzante delle immagini. Quando il vuoto che cova sotto l'epidermite del mondo contribuisce alla creazione dell'immaginario.…
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
Il lavoro di Kalle (Cars Nordh) è andato letteralmente in fumo, nulla è rimasto della sua attività lasciandolo nello sconforto più totale. Cerca di rimettersi in gareggiata con un lavoro di rappresentante, ma occorerebbe l’idea giusta per spiccate il volo. Ha un figlio (Peter Roth) rinchiuso in una clinica psichiatrica, un poeta che non vuole saperne più…
La Union Jack sventola sull'undicesima tappa col terzetto Lean-Leigh-Loach più il britannico ad honorem Richard Lester, nato negli Stati Uniti ma emigrato nel posto giusto al momento più giusto: Londra…
Canzoni del secondo piano, ovvero l'eterogenesi dei fini di un'umanità già oltre l'incomunicante problema della logica del senso. Niente più paradossi, apocalissi, dis-sensi, ideali, strutture, fede capitalistica nell'essere-dentro. La religione, iconoclasta, non serve oramai. Lignee statue di Cristo vengono gettate su un un cumulo di macerie qualunque, rifiuti senza identità. La…
Buffa la vita al piano Terra, come una canzoncina irriverente, spensierata, a tratti stonata e spesso pure malinconica, proveniente dal piano di sopra. Chi la stia suonando è superfluo saperlo: il Fato, Dio o chi per loro; perchè è superfluo perfino ciò che a Roy Andersson in questa pellicola interessa raccontare: il punto della questione non è tanto il…
L'universo di Roy Anderson è sempre condannato ad una fissità ineluttabile: scenari desolati, spogli, freddi e ostili, nei quali si muove un' umanità sperduta. C'è un prestigiatore che si cimenta nel numero dell'uomo segato in due, e finisce per segarlo veramente; c'è il malcapitato con il taglio all'addome che se ne va in giro in preda a dolori lancinanti;…
Uno dei capolavori del terzo millennio. Perfetta sintesi di esistenzialismo, surrealismo ed espressionismo, opera tanto più potente quanto più apparentemente meschina, capace di irridere i presunti confini fra il tragico e il ridicolo, "Canzoni del secondo piano" è uno dei film più autenticamente sperimentali degli ultimi anni. In un'epoca di "riflusso estetico",…
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Commenti (1) vedi tutti
Per quanto l’approccio è sperimentale, le scene spingono a profonde riflessioni, che è quello che il regista vuole suscitare nello spettatore.
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