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La donna di picche

Regia di Leonard Keigel vedi scheda film

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La recensione su La donna di picche

di Baliverna
8 stelle

E' un film piuttosto particolare, dal ritmo lento (voluto, non come difetto) e dall'atmosfera grigia e apatica. Ha una vaga aria di teatro, ma è cinema. Richiede un pizzico di buona volontà, ma la visione vale la pena. Il regista predilige i campi lunghi ai mezzi piani, mentre mancano del tutto i primi piani. La macchina da presa piuttosto statica inquadra lungamente gli ambienti - quasi sempre interni - in cui si dipana l'azione. Anche la recitazione degli attori ha un che di stranito. In particolare l'episodio della partita a carte con in palio il visto ha un aura come di sogno e straniamento, nonostante la drammaticità dell'azione.
La classe nobiliare viene presentata come un gruppo di persone annoiate e inutili, che cerca di affogare la noia nel gioco d'azzardo, spesso con forti somme di denaro. E spesso vi è chi dilapida tutto il patrimonio tra una mano di carte e l'altra. Forse la pellicola è uno studio sulla febbre del gioco, sulla smania di vincere, e sull'insaziabile appetito del giocatore, che lo porta a rompere i patti più seri e pericolosi. Il giocatore è altresì disposto a qualunque sotterfugio, anche il più vile, pur di carpire il segreto per vincere. In fin dei conti nessuno riesce a mantenere il segreto (forse neanche la contessa) e neppure a rispettare i patti stipulati quando lo riceve. Ogni giocatore viene divorato dall'insana passione, che in un modo o nell'altro lo conduce alla rovina.
Molti conoscono Dita Parlo bella e giovane dalle immagini dell'Atalante, che tra l'altro sono anche la sigla di Fuori Orario la quale ce l'ha stampata in mente così. Qui è invecchiata e non tanto bene secondo me, ma forse anche per questo è adatta al ruolo della contessa stanca e triste. Infatti qui tra l'altro non sorride mai, espressione che invece nell'Atalante la caratterizza così tanto.
Mi piacerebbe leggere il racconto di Puskin (e andrò a cercarmelo) per capire meglio certi aspetti che non vengono sviscerati bene nel film. Di che gioco di carte si tratta, ad esempio? E' vera la storia delle tre carte o è un'invenzione artistica? Per altre domande ancora più specifiche e di anticipazione sul film dovrò contattare Angelina in separata sede, che mi pare molto preparata sul tema.

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