Regia di Lee Sholem vedi scheda film
"Superman nasce nel '53 (...) ero bambino e la serie televisiva si chiamava The Adventures of Superman": John Byrne, autore del rilancio della serie dell'Uomo d'Acciaio, introduceva così nell' '86 il suo primo incontro con il supereroe più celebre di tutti i tempi: probabilmente avvenuto in questo modo per molti ragazzi cresciuti in quegli anni. Sei stagioni e centoquattro episodi (molti dei quali trasmessi anche in Italia), che hanno incollato i telespettatori americani allo schermo dal '52 al '58, fino alla tragica e misteriosa scomparsa del protagonista George Reeves, morto suicida nel '59: la tagedia è diventata soggetto del film Hollywoodland, con Ben Affleck.
Superman e gli Uomini talpa doveva essere l'episodio pilota della serie, ma è diventato il primo lungometraggio su Nembo Kid, a causa del rinvio all'anno successivo della stagione televisiva. Girato in bianco e nero, con pochissimi mezzi, s'inquadra perfettamente con i gusti della science-fiction di quell'epoca: protagonista la campagna americana, la cui bigotta paura del "diverso" e dei comunisti si confonde con l'incubo degli alieni. Il film però infrange le regole della ferrea morale maccartista (ormai ai suoi sgoccioli), portando con se un messaggio di pace, libertà e rispetto per le creature più deboli: ovviamente per i bizzarri uomini-talpa, perseguitati dagli abitanti del luogo. Il protagonista ci offre un Clark Kent impavido e coraggioso (niente a che fare con la versione nerd del suo quasi omonimo Christopher Reeve), più presente del suo alter-ego in costume, che vediamo peraltro in volo solo per una manciata di secondi, in un film dal carattere decisamente "investigativo". Nei panni di Lois Lane, Phyllis Coates, poi rimpiazzata in televisione da Noeil Neill (già protagonista della serie precedente)
Per tutti quanti era Superman.
L'immancabile giornalista Lois Lane.
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