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Hypnosis

Regia di Davide Tartarini, Simone Cerri Goldstein vedi scheda film

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La recensione su Hypnosis

di FilmTv Rivista
4 stelle

Un manipolo di registi e sceneggiatori italiani ha deciso di realizzare quel cinema di genere di cui tanto si parla ma che non si fa mai. Simone Cerri Goldstein e Davide Tartarini, i due autori di Hypnosis, appartengono alla covata malefica tricolore convinta che un altro cinema italiano è possibile (insieme a gente come Raffaele Picchio e Michele Pastrello, tra gli altri). Il loro film, purtroppo, presenta le tipiche incertezze degli esordienti volenterosi: recitazione approssimativa, fotografia discontinua, autarchia ed evidente difficoltà nel condensare il racconto che si dilunga oltre il necessario. Eppure Hypnosis non dispiace affatto. Invece di percorrere la strada dello splatter facile, Cerri Goldstein e Tartarini osano il racconto parapsicologico. Un ragazzo, tormentato da visioni, viene sottoposto da uno studioso americano a un trattamento sperimentale che scoperchia l’inevitabile nido di vipere. Anche se debitore nei confronti dell’horror soprannaturale giapponese, i due registi dimostrano talento, ambientando a Crespi D’Adda un villaggio dei dannati memore di Il seme della follia di John Carpenter (l’uomo che fa jogging) e dei complotti paranoico demoniaci degli anni 70 (tipo In corsa con il diavolo). Insomma: se il cinema italiano non fosse così concentrato sulla commedia a tutti i costi, film come Hypnosis si potrebbero fare con il conforto di ben altri mezzi.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 26 del 2011

Autore: Giona A. Nazzaro

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