Regia di Don Edmonds vedi scheda film
Film che basa il suo fascino (si fa per dire...) sulle forme prosperose ed aggressive di Dyanne Thorne, l'aguzzina del titolo. Il prodotto di Edmonds è spregevole nelle intenzioni (suscitare attrazione morbosa mediante le umiliazioni inferte alle povere prigioniere del campo di concentramento) e squallido nella realizzazione. Nessunissimo punto di contatto, nonostante la coincidenza della data, con il Pasolini di Salò.
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