La storia d'amore tra Camille e Sullivan, nata quando erano ancora adolescenti, sopravvive allo scorrere del tempo e alla lontananza. Si conoscono a Parigi, nell'inverno del 1999, quando lei ha 15 anni e lui 19, si lasciano poco dopo per la scelta di Sullivan di trasferirsi in Sud America. Per la disperazione di non ricevere più sue notizie, Camille prova invano anche a suicidarsi, e il ritorno alla normalità si prospetta più duro e lungo del previsto. La rassegnazione alla perdita dell'amato è aiutata solo dall'immersione nello studio, dalla scelta di frequentare l'università di architettura, dove incontra Lorenz. Nel 2007, Camille e Lorenz formano una coppia solida fino al momento in cui lei incontrerà nuovamente sul suo cammino Sullivan, capace di riaccendere quel sentimento mai sopito.
Note
Mia Hansen-Løve, dopo Tout est pardonné (inedito da noi) e Il padre dei miei figli, chiude una trilogia sul superamento dell’assenza e guarda all’amore che non si scorda mai: il primo. C’è il cinema francese d’annata, qui. Quello che non conosce scene madri, quello che coglie nei silenzi, nelle stasi, nei dettagli di un giorno qualunque l’essenza dei sentimenti: da Garrel la precisione dei particolari, da Eustache l’acume sociologico, da Rohmer la levità di scrittura. E quando sul finale l’ingenuo simbolo dell’amore se ne vola via sulle note di Johnny Flynn (unica concessione alla forzatura poetica), ci sovvengono teneri e amari quei versi che chiudono una poesia di Sereni, dopo che i baci erano nell’aria: «Ma nulla senza amore è l’aria pura/l’amore è nulla senza la gioventù».
Les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne/
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit/
Bien plus haut que le jour/
Dans l’éblouissante clarté de leur premier amour.
La galleria dei proverbiali innamorati francesi cinematografici si arricchisce con questa nuova coppia, di cui seguiamo nascita e sviluppo del sentimento che l'unisce e divide nel corso degli anni, declinato in ogni sua possibile aggettivazione (inevitabile pensare a Cet amour di Prévert).
6 Sinceramente pensavo meglio. Inizio piuttosto lento.. e quando, il film inizia a decollare ci si accorge ben presto che è una falsa partenza. Sufficiente, ma niente di più
Il primo amore è per tutti i ragazzi che vivono in Occidente un momento delicato e complesso. È esaltante – se vissuto con l’intensità e l’assolutezza tipiche dei giovani che Prévert ci ha poeticamente descritto – ma è difficile separarlo dal dolore, perché gli adolescenti hanno corpi e impulsi da adulti, ma sono costretti… leggi tutto
Questo Film non mi ha convinto, è molto lento (frencese appunto) e sembra non partire mai. L'amore eterno dei due giovani sembra essere già troppo maturo nel momento in cui nasce e si autalimenta di passione e lontananza. A mio modesto avviso troppo sopravvalutato ... leggi tutto
Il primo amore è per tutti i ragazzi che vivono in Occidente un momento delicato e complesso. È esaltante – se vissuto con l’intensità e l’assolutezza tipiche dei giovani che Prévert ci ha poeticamente descritto – ma è difficile separarlo dal dolore, perché gli adolescenti hanno corpi e impulsi da adulti, ma sono costretti…
Nella Parigi del 1999 Camille e Sullivan sono due ragazzi che si amano; lui va in Sud America all’avventura, per un po’ le scrive, ma la sua ultima lettera è un addio; lei elabora faticosamente il lutto, cerca di guardare avanti e si lega all’architetto per cui lavora; anni dopo lui torna, e capiscono che tra loro non è mai finita. Raccontato così sembra un…
Che bella sorpresa questo film. Sembra un Rohmer con meno dialoghi, ma in comune con l'altro compianto regista francese ha la capacità di raccontare con grande sensibilità e realismo psicologico una storia d'amore, di un tipo oggi molto comune. Tutto sembra inceredibilmente vero. Lei è innamorata nel vero senso della parola, lui solo un po' (anche se dice di esserlo…
'Un amore di gioventù' - fortunatamente tradotto letteralmente anche da noi - della giovane autrice francese Mia Hansen-Løve racconta una storia d'amore iniziata in età adolescenziale e praticamente protrattasi per otto anni - dal 1999 al 2007 - tra Camille (Lola Créton) e Sullivan (Sebastian Urzendowsky).
La regista padroneggia con un buon gusto nella resa registica…
Ma ci vuole tanto a fare un film d'amore sui giovani che si svolge nello spazio di dieci anni circa senza essere retorici ?Probabilmente si,perche' noi non possiamo o non vogliamo produrne per niente sui nostri schermi.Bella e brava,oltre che generosa Lola Creton.
All'inizio della visione, mi era venuta voglia di parlare male di questo film, per un tono lento, molto francese, derivativo, sullo stile di Truffaut e Rohmer, e per qualche figura che definirei retorica, come il professore universitario bello e scanzonato, qual è l'architetto norvegese Lorenz, di cui ovviamente Camille s'invaghisce. Ma poi ci si fa prendere dalla tenerezza con la quale…
Questo Film non mi ha convinto, è molto lento (frencese appunto) e sembra non partire mai. L'amore eterno dei due giovani sembra essere già troppo maturo nel momento in cui nasce e si autalimenta di passione e lontananza. A mio modesto avviso troppo sopravvalutato ...
L'amore tradito e poi riconquistato un poco alla volta, attraverso le sofferenze del cuore, le indifferenze degli altri ed il ricordo di una presenza che non si può dimenticare. Procede così l'ultimo film di questa regista francese dal nome di ascendenze scandinave. Incomincia da una ferita che sanguina fin da subito e non finira mai di farlo fino in fondo, perchè la prima storia importante…
15 sono gli anni di Camille, 19 quelli di Sullivan, «amore» è la parola con cui chiamano ciò che li unisce. Ma è un termine instabile, il suo significato oscilla, per ognuno, in ogni istante. Lui parte per il Sudamerica, da lontano, poi, le scrive «addio». Lei non crede che ciò che sente sia acerbo, ostinata cerca di togliersi la vita, come aveva promesso, minacciato. Negli anni si…
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Commenti (5) vedi tutti
Les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne/ Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit/ Bien plus haut que le jour/ Dans l’éblouissante clarté de leur premier amour.
leggi la recensione completa di laulillaLa galleria dei proverbiali innamorati francesi cinematografici si arricchisce con questa nuova coppia, di cui seguiamo nascita e sviluppo del sentimento che l'unisce e divide nel corso degli anni, declinato in ogni sua possibile aggettivazione (inevitabile pensare a Cet amour di Prévert).
commento di Leo MaltinFilm dal ritmo tremendamente lento. Storia piatta, da annoiarsi fino al sonno. Tuttavia finale non scontato. Mi aspettavo di più
commento di NichiP6 Sinceramente pensavo meglio. Inizio piuttosto lento.. e quando, il film inizia a decollare ci si accorge ben presto che è una falsa partenza. Sufficiente, ma niente di più
commento di GanaJuzaL'uomo divide, la donna unisce è il prezzo della storia.
commento di michel