Regia di Genndy Tartakovsky vedi scheda film
Sopravvalutato cartoon Sony, piatto e con una sceneggiatura flebilissima. Nessuna scena o battuta veramente memorabile. Il successo di pubblico ne ha suggerito un sequel.
Dopo la morte dell’amata moglie ad opera degli umani, il conte Dracula costruisce un albergo per mostri, l’Hotel Transylvania, dove questi possono vivere tranquillamente (compresa la figlia del conte, Mavis). Al 118° compleanno della ragazza non è più facile tenerla reclusa nel castello, anche perché vi capita per caso anche l’ingenuo e bonario ventunenne Johnny (segni particolari: razza umana!).
Mediometraggio Sony Pictures Animation, che conferma quanta differenza ancora ci sia tra questa casa produttrice e i competitor Pixar e Dreamworks. “Hotel Transylvania” è un film che non ha nessun mordente, che si preoccupa soltanto di mantenere alto il ritmo e lasciare che gli stereotipi stridano il più possibile. Manca una storia (a parte 2 o 3 fatterelli di massima: i mostri temono gli umani, la figlia del capo carismatico è segregata per paura di uscire, arriva un umano e i due si innamorano). La sceneggiatura è indecente, se messa a confronto con la concorrenza. Le idee geniali latitano. È tutto molto piatto. Un film decisamente sopravvalutato, che a parte reggere la morale secondo cui non bisogna aver paura del diverso, non riesce a fare altro.
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