Regia di Genndy Tartakovsky vedi scheda film
Come il coevo ParaNorman 3D, anche il primo lungo di Genndy Tartakovsky gioca con l’inversione dei cliché horror: i mostri sono gli umani, la cui sgradevole abitudine di dare addosso al Diverso armati di torce e forconi convince il Conte Dracula a creare una zona franca, inaccessibile all’uomo, destinata alle creature come lui. A questo serve l’Hotel Transylvania, dove Dracula ha cresciuto la dolce figliola Mavis e dove ogni anno Frankenstein, la Mummia, l’Uomo Lupo & Co. si riuniscono a celebrare il compleanno della ragazza. Per i suoi 118 anni, però, Mavis vorrebbe visitare il mondo esterno e, contemporaneamente, alla festa s’imbuca il meno atteso degli ospiti: un giovane umano, turista americano un po’ tonto ma di buon cuore. Diversamente dal citato ParaNorman 3D, qui di spaventoso non c’è niente: paciosi e rassicuranti nelle forme, i mostri nemmeno si ricordano come si incute terrore, e nonostante l’ovvia morale annessa, l’atmosfera è quella casinista e goliardica delle commedie di Adam Sandler, non a caso doppiatore di Dracula nella versione originale. L’umorismo è garbato e mai mordace, ad altezza di bimbo, e Tartakovsky smussa gli angoli delle sue creature, solitamente ben più spigolose e surreali, per un’opera realizzata su commissione che diverte senza troppe pretese. Da non perdere i titoli di coda, popolati dalla versione gustosamente bidimensionale dei personaggi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta