Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Cosmopolis di David Cronenberg 2012 Durata 109 minuti
Direttore della fotografia Peter Suschitzky Eric Packer miliardario giovane dell'alta finanza decide di attraversare Manhattan all'interno della sua limousine per raggiungere il suo barbiere. Non esiste una vera motivazione perchè si tratta di una scommessa con se stesso come una sorta di liberazione dall'ambiente oppressivo e nauseante che lo circonda. Tratto dal romanzo di Don DeLillo,il regista canadese maestro assoluto del body horror continua la sua incursione con la propria lente d'ingrandimento all'interno della società contemporanea. Se l'autore con il suo primo e lungo periodo "Carnale" dove aveva sviluppato una propria filosofia nel concetto di "Corpo umano" che a sua volta utilizzava come metafora di un'esistenza nauseante della vita terrena,a partire da "La promessa dell'assassino" sembra abbia voluto estendere i propri orizzonti poetici,proprio con "Cosmopolis" riesce a trovare la summa delle sue due fasi con un preciso e definitivo completamento poetico Claustrofobico e inquietante nella messa in scena,chiusa negli spazi stretti della limousine che non è altro la stessa società folle che si trova all'esterno ma che Cronenberg riunisce attraverso i vari incontri con diversi e grotteschi personaggi all'interno degli ambienti angusti dell'auto. I vertici del sistema economico americano che il regista cerca di distruggere con una parabola estremamente visionaria,basta vedere uno dei tanti ma sempre molto arguti e taglienti dialoghi dove gli viene chiesto al protagonista che cosa potrebbe succedere se il ratto quindi l'animale in questione diventasse merce di scambio L'affresco societario mostrato ha contorni per certi versi apocalittici con insurrezioni e vari tipi di proteste a sfondo probabilmente politico,mostrano una società sicuramente estremizzata ma attualissima e soprattutto credibile Il protagonista non è mai soddisfatto e come in un scala infernale parte dal sesso (elemento sempre nella filmografia dell'autore) e arriva a uccidere lo stesso "Partner" di guida. I dialoghi forse pretenziosi,criptici,cerebrali e volutamente incomprensibili possono diventare stranianti per uno spettatore occasionale ma presentano un sottotesto di assoluto valore. Elemento interessante e da non sottovalutare è la questione attoriale,Robert Pattinson idolo di ragazzine con evidenti problemi di ormoni viene destrutturato dallo stereotipo creato su lui stesso regalando una gran prova. Pellicola destabilizzante e circondata da una sfera misteriosa
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