Espandi menu
cerca
The Woman in Black

Regia di James Watkins vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Lord Holy

Lord Holy

Iscritto dal 21 febbraio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 35
  • Post -
  • Recensioni 505
  • Playlist 2
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Woman in Black

di Lord Holy
6 stelle

Ispirato all'omonimo romanzo gotico dell'autrice britannica Susan Hill, pubblicato in Italia con il titolo La donna in nero, vanta fra i suoi pregi un'atmosfera e un'ambientazione abilmente costruite ad opera d'arte. Ad esse contribuiscono gli interni, l'arredo e i suppellettili, gli squisiti giochi di luce, i paesaggi avvolti nella nebbia... e sicuramente grande merito pure deve essere riconosciuto alla colonna sonora di Marco Beltrami, capace di non pochi sussulti. Certo, vera paura non ho mai avuto, tuttavia sono comunque riuscito ad apprezzare il tentativo. Più che discreto.

Ciò che impedisce il raggiungimento delle quattro stelle nel mio giudizio non è tanto la trama in sé, che si dimostra invero abbastanza valida e classica per il genere, quanto lo stucchevole finale. Cui aggiungerei pure il fatto che per buona parte del film vi è un solo personaggio sullo schermo, l'Arthur Kipps impersonato da Daniel Radcliffe. Ora, quest'ultimo è certamente qui più maturo e convincente in confronto alla sua prova come Harry Potter, soprattutto le più recenti. Eppure il mio sospetto è che tale sensazione derivi, in realtà (se non in toto almeno in parte), da un indovinato cambio al doppiaggio italiano: via l'anonimo e inespressivo Alessio Puccio, dentro il più valido e competente Davide Perino. E non sempre, purtroppo, il volto di Daniel Radcliffe è in grado di trasmettere emozioni con efficacia pari alla nuova voce. Ma ad ogni modo è indubbio il guadagno ottenuto dall'interpretazione nel suo complesso, grazie a tale (necessaria) sostituzione.

Il film ha avuto talmente successo da conquistarsi già un sequel annunciato, al momento intitolato The Woman in Black: Angels of Death.

Sulla trama

Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps, vedovo con figlio, viene inviato dal suo principale in uno sperduto villaggio, per occuparsi della gestione delle proprietà di un'anziana cliente, deceduta senza eredi. La signora Drablow, infatti, viveva da reclusa in una lugubre dimora circondata da nebbiose paludi. Per Arthur è l'ultima occasione di dimostrare di aver finalmente superato la morte della moglie e scongiurare la perdita del lavoro. Così, quando al suo arrivo s'imbatte in una strana reticenza riguardo alla casa e alla sua eccentrica abitante, non se ne cura più di tanto. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, Kipps decide, contro il parere di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Saranno notti da incubo, perché il terrore è una nebbia avvolgente come un sudario, il gemito del vento, il gracchiare di orridi uccelli, il pianto di un bambino, uno scalpitio lontano, un fruscio di vesti... una donna in nero.

Sulla colonna sonora

Poteva forse Marco Beltrami fallire nel comporre le musiche di quello che è il suo genere? Ovviamente no.

Su Daniel Radcliffe

Arthur Kipps riesce a scrollargli il personaggio che l'ha reso famoso, ma ha ancora ampi margini di miglioramento, prima di potersi vedere davvero riconosciuto un qualsivoglia talento nella recitazione.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati